“L’agricoltura abruzzese non va in vacanza. Neanche a Natale“. È con questo slogan che si è aperta questa mattina a L’Aquila la grande mobilitazione organizzata da Coldiretti Abruzzo, che, a testimoniare il disagio degli agricoltori abruzzesi, ha visto la partecipazione di oltre 2mila soci provenienti da tutte le province della regione. La piazza di fronte all’Emiciclo dell’Aquila è diventata così il cuore pulsante di una manifestazione che ha lanciato un messaggio chiaro e forte: l’agricoltura abruzzese non aspetta più.
Nonostante il freddo pungente e la pioggia, l’entusiasmo degli agricoltori ha riscaldato l’atmosfera, con i trattori in arrivo, lo sventolio delle bandiere gialle di Coldiretti e un carrello mobile su cui si sono susseguiti gli interventi di agricoltori e dirigenti. Il presidio – simbolo di un’agricoltura che non si ferma mai – ha colpito nel segno, non solo per la grande partecipazione, che ha visto scendere tra gli agricoltori molti consiglieri regionali di maggioranza e opposizione, ma anche per la forza dei messaggi che sono stati trasmessi. La giornata, inaugurata alle 9.00, è stata infatti l’occasione per la presentazione ufficiale della piattaforma programmatica di Coldiretti Abruzzo per il 2026, un documento che racchiude le “Cinque priorità per la crescita di un Abruzzo forte e sostenibile”. Il presidente regionale Pietropaolo Martinelli e il direttore Marino Pilati hanno consegnato l’articolato documento al presidente della Regione Marco Marsilio, all’Assessore regionale alle Politiche Agricole, Emanuele Imprudente, e al presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri (che sono scesi tra gli agricoltori) delineando una visione per un futuro più sostenibile, competitivo e resiliente. “Chiediamo alla Regione di agire, e di farlo ora – ha affermato Martinelli, con un tono fermo e deciso che ha risuonato in tutta la piazza – Il settore agricolo abruzzese è un motore essenziale per il nostro sviluppo economico e sociale. Non possiamo più permetterci di ignorare i problemi che affliggono la nostra agricoltura, il tempo delle promesse è finito e, se le cose non cambiano, torneremo a manifestare”. Cinque i punti cruciali (con le rispettive proposte) della piattaforma presentata da Coldiretti per il futuro del settore agricolo:
Sburocratizzazione e semplificazione amministrativa: liberare le aziende agricole dalla burocrazia soffocante, rendendo i processi più rapidi ed efficienti.
Sostegno alle Filiere Agroalimentari: rafforzare l’interconnessione tra agricoltura e trasformazione, per dare valore aggiunto ai prodotti tipici abruzzesi.
Valorizzazione delle Zone Montane e Controllo della Fauna Selvatica: proteggere le zone montane, che sono il cuore della nostra agricoltura, e fermare i danni causati dalla fauna selvatica.
Tutela delle Risorse Idriche: investire nella riqualificazione delle infrastrutture dei Consorzi di Bonifica per gestire in modo sostenibile e efficiente l’acqua, risorsa vitale per il nostro territorio.
Legislazione a Misura di Impresa: creare un quadro normativo che faciliti la crescita delle imprese agricole, incentivando l’innovazione e la competitività.
“Nel cuore dell’inverno e a pochi giorni dal Natale, gli agricoltori hanno deciso di farsi sentire con un gesto di grande coraggio e determinazione – ha detto Marino Pilati, direttore di Coldiretti Abruzzo “La nostra regione ha un patrimonio agricolo e agroalimentare inestimabile, che va tutelato e valorizzato. Non possiamo permettere che venga messo a rischio dalla mancanza di azioni concrete. Molto è stato fatto in questi anni, ma se vogliamo che l’agricoltura sopravviva bisogna fare ancora di più. Ci sono problematiche antiche che vanno risolte una volta per tutte”. “Abbiamo chiesto interventi mirati su alcune tematiche rilevanti – dice Martinelli – la tutela delle aree interne, della zootecnia e l’arrosticino abruzzese, la riqualificazione dei consorzi di bonifica e il controllo della fauna selvatica sempre più diversa e pericolosa”. L’entusiasmo della giornata è stato tangibile anche nei discorsi dei presidenti provinciali di Coldiretti. Alfonso Raffaele (Coldiretti L’Aquila) ha rimarcato l’importanza di proteggere le zone montane che costituiscono il cuore pulsante dell’agricoltura regionale. Emanuela Ripani (presidente Coldiretti Teramo e Terranostra Abruzzo) ha parlato della necessità di sostenere le filiere agroalimentari locali, mentre Pier Carmine Tilli (Coldiretti Chieti) ha sollecitato un impegno maggiore per la tutela delle risorse idriche e delle eccellenze agroalimentari tra cui il settore vitivinicolo, anima della viticoltura chietina, ribadendo la necessità di non penalizzare ulteriormente i viticoltori abruzzesi che non beneficiano della deroga “delle trenta tonnellate” di produzione.
Il presidio, che ha occupato la piazza di fronte all’Emiciclo, è stato un segno forte della volontà di Coldiretti di farsi sentire in un periodo che dovrebbe essere dedicato alla riflessione e alla serenità e che porta, più di ogni altro periodo dell’anno, su tutte le tavole degli abruzzesi il frutto del lavoro di migliaia di agricoltori. “Oggi – conclude Pilati – Marsilio, Imprudente e Sospiri si sono impegnati in particolare su alcune tematiche per noi molto importanti tra cui la sburocratizzazione attraverso l’applicazione della delibera sul SuperCaa, il riordino dei consorzi di bonifica, un piano regionale invasi per garantire la risorsa acqua, e non ultima la proposta di delibera di abolizione della regola del codice doganale che consente di far diventare made in Italy prodotti non italiani”.
Comunicato stampa





