“Cultura libera tutte/i, come resistere alla regressione democratica” è il titolo dell’evento che si è svolto all’Aquila, al Palazzetto dei Nobili, organizzato dal Partito Democratico cittadino. Si è discusso del tentativo della destra di costruire una nuova egemonia culturale, ideologicamente orientata, che punta a riscrivere i capisaldi della storia della Repubblica. All’evento con il giornalista di Fanpage Valerio Renzi e la moderazione dell’operatrice culturale Agnese Porto ha partecipato Sandro Ruotolo, componente della segreteria nazionale del Pd.
Per Ruotolo si tratta di una “destra che vuole comandare e non governare, che ha bisogno di riscrivere la storia dalla parte degli sconfitti del 25 aprile. Occupano cultura e informazione, con una spavalderia, un’insolenza, una brutalità che non si sono mai viste. Il loro è in realtà un percorso studiato persino scientificamente, contano su di esso per continuare a evitare di fare i conti con l’estremismo, il cui contributo per arrivare e per conservare il potere questa destra non l’ha mai rinnegato. Per quanto riguarda il Festival del Libro, sindaco e Presidente di Regione devono rendere conto di avere finanziato una manifestazione politica, di un’area politica di estrema destra, camuffata da culturale. È insopportabile”.
Il senatore Michele Fina, impossibilitato a partecipare perché in Aula per la discussione sul PNRR, ha inviato un messaggio: “Bene fa il nostro partito in città a mantenere alta l’attenzione su un pericolo del genere, perché di pericolo di tratta. Sarebbe gravissimo da parte nostra far venire meno l’argine: all’Aquila e in Abruzzo la filiera di Fratelli d’Italia dà vita a un esperimento che usa le istituzioni per obiettivi ideologici. Si punta a insinuare un certo revisionismo di matrice estremista nella cultura e nell’interpretazione della storia.
Il fatto che il Festival del Libro fosse generosamente finanziato con soldi pubblici, da Comune e Regione, la dice lunga sulla natura di questo progetto, su cosa potrebbe diventare a scala più larga. In questo senso L’Aquila è un laboratorio, ma anche della forza e della determinazione della nostra opposizione, e vincere le elezioni regionali in Abruzzo, il prossimo anno, è per noi fondamentale anche per questa ragione”.
Nello Avellani, segretario del Pd dell’Aquila, ha sottolineato come l’iniziativa “faccia parte di una nostra convinta azione di difesa del diritto di tutti ad una cultura libera, plurale, critica. Che le istituzioni finanzino con i soldi dei cittadini la propaganda di destra e gli eventi di partito è semplicemente inaccettabile. Terremo sempre alta la vigilanza, dentro e fuori le istituzioni, a cominciare dal Consiglio comunale”. Avellani ha anche ricordato altre questioni a testimoniare la strategia in questo ambito della destra in città: l’episodio della targa in memoria di Sergio Ramelli, la cancellazione del Festival degli Incontri, la perdita del Festival della Partecipazione, il tentativo fallimentare di sostituzione del Festival della Montagna con una Festa della Montagna.