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L’Aquila: petizione palco Collemaggio

I capigruppo di maggioranza in Consiglio comunale: "Ennesima rivalsa di giustizieri dimezzati dalle loro stesse azioni"

“Avremmo preferito non scomodare Celestino V con questioni terrene, ma le 131 persone che si sono appellate a Soprintendenza e Comune per scongiurare il montaggio del palco davanti la Basilica di Collemaggio per la Perdonanza non se ne sono fatte scrupolo. Eppure, c’è ben poco di spirituale nelle vere motivazioni che sottendono la piccola ‘petizione’”, ad affermarlo sono i capigruppo di maggioranza in Consiglio comunale.
“Scorrendo l’elenco dei nomi che hanno firmato, infatti, abbiamo desunto facilmente lo ‘spirito’ che li accomuna: l’opposizione a tutti i costi. A partire da quella presente in Consiglio, con i suoi maggiori esponenti e relative famiglie, che hanno sempre attivamente partecipato agli eventi organizzati in questi anni sotto il palco – e dietro – della Basilica, applaudendo e ringraziando per la magnifica emozione. Passando per i rappresentanti delle maggiori istituzioni culturali locali che proprio su quel palco hanno visto esibirsi le loro ‘creature’ artistiche. O, che dire, dei maggiori vertici della scorsa amministrazione che il palco davanti a Collemaggio lo avevano approvato e montato, privo – questa volta sì – di senso estetico e davvero deturpante del complesso estetico del nostro monumento”.
“Insomma – proseguono i consiglieri – non vorremmo stare qui a ricordare, ancora, il successo mediatico e popolare della programmazione portata al cospetto della Basilica, protagonista dentro e fuori, di un evento che, proprio grazie all’instancabile lavoro dell’Amministrazione Biondi e alla collaborazione con il maestro Leonardo De Amicis e l’Arcidiocesi, ha ottenuto il riconoscimento Unesco, la visita di Papa Francesco nel 2022, un giubileo tutto nostro, un’attenzione dalla stampa nazionale e internazionale mai raccolta. Inutile, infine, ricordare come tutto questo impegno ha condotto a un riconoscimento ancora più importante, quello di Capitale italiana della Cultura (tacciamo sul tentativo per Capitale europea di cui tutti conosciamo l’esito). E che mentre il covid impediva uno svolgimento ‘normale’ di qualunque manifestazione, la Perdonanza andava avanti, forte proprio di quella fortissima immagine simbolica e spirituale che arrivava nelle case degli italiani. Un’immagine di speranza e rinascita.
Se in questa terra crediamo, se nel suo potenziale stiamo investendo, dovremmo farlo tutti, in maniera corale. Invece a noi sembra l’ennesima rivalsa di giustizieri dimezzati dalle loro stesse azioni, buone solo per loro e non protese al bene della nostra comunità”, concludono gli amministratori.
Comunicato stampa

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