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L’Aquila, Pezzopane: “Ospedale mortificato da Marsilio”

Deputata Pd: "Degli 80 milioni assegnati dal Governo alla regione per il Covid alla nostra Asl ne è stato dato 1 solo"

Il silenzio del sindaco dell’Aquila sulla situazione del nostro ospedale è grave ed inquietante. È stato avvertito più volte dai diversi sindacati e da singoli operatori e cittadini del disagio crescente e della drammaticità della situazione, ma non muove una paglia, abbassa la testa di fronte alle prepotenze perpetrate dalla regione sulla sanità aquilana. Questo atteggiamento è la palese dimostrazione che egli non è uomo libero e non ha come priorità la difesa delle prerogative della città. Non è libero perché non può alzare la voce verso il Presidente Marsilio anche lui di FdI, ha purtroppo le mani legate. E contemporaneamente c’è un tema di insensibilità politica: come si fa a sottovalutare il grido d’allarme che proviene dagli operatori, ma anche dai pazienti, dai malati, da chi attende mesi per una Tac, una mammografia o per un intervento chirurgico che ormai altrove è di routine. Basta un solo numero per raccontare quanto sta avvenendo nella nostra Asl 1: degli 80 milioni assegnati dal Governo alla regione per il Covid alla nostra Asl ne è stato dato 1 solo”.

Così la Deputata Stefania Pezzopane sulla Sanità aquilana e sulle condizioni dell’Ospedale San Salvatore.

“Nel silenzio assoluto del Sindaco. Bisogna invece subito intervenire affinché la destra in regione deliberi subito un riequilibrio della spesa e consenta alla Asl 1 di fare concorsi ed assunzioni. Nel nostro ospedale ormai da mesi si assiste ad un drammatico aggravarsi di carenze nel personale e persino sui dispositivi. C’è un appesantimento delle liste di attesa, non solo non si smaltisce l’arretrato COVID, ma si cumulano ora le nuove esigenze che non trovano risposte nella diagnostica che spesso viene rinviata a tempi biblici o in altri ospedali della regione. Particolarmente grave la situazione del Blocco chirurgico dove le attese sono assurde, inaccettabili”, sottolinea.

“Non è garantito il diritto alla salute ed alla prestazione. A norma bisognerebbe avere un determinato numero di medici e personale sanitario ogni malato. Ma non vengono rispettati gli standard di legge. Non si fanno assunzioni e concorsi nella Asl dell’Aquila, mentre si fanno altrove, in regione e nelle altre Asl. Il tentativo recente della direzione aziendale di ricorrere alle sedute incentivanti è fallito, perché il personale impegnato non ha visto mantenere gli impegni di equa remunerazione. Le altre Asl hanno avuti ingenti risorse per assumere il personale, la Asl 1 no. Ed il pronto soccorso? in questi giorni mi sono stati segnalati numerosi episodi molto gravi, 17 pazienti in attesa ed un solo medico operativo. Costringere a lavorare in queste condizioni medici e personale sanitario di eccellenza è segno di grave irresponsabilità. Il mio abbraccio va a medici e personale sanitario costretti a lavorare in condizioni assurde, la mia diffida va alla regione, al direttore della Asl1, al Sindaco perché eserciti il suo ruolo nell’interesse della città e non di FdI”, conclude.

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