È morto all’età di 95 anni Don Attilio Cecchini, giornalista e avvocato.
Alla sua straordinaria figura, di recente, il giornalista Angelo De Nicola aveva dedicato un libro che raccontava la sua storia.
Cecchini era ricoverato da quale giorno all’ex Onpi, struttura per anziani, all’Aquila. Era malato da un po’ di tempo.
“Colpisce forte la perdita dell’Avvocato Attilio Cecchini, era una personalità davvero speciale. La sua morte ci priva di una mente aperta come poche, una figura di grande autorevolezza, una persona unica, per la sua storia straordinaria ed avventurosa, per il suo carisma, per la sua umanità e professionalità. Lo ricordo con emozione in una delle ultime occasioni pubbliche all’Emiciclio con l’Ordine degli Avvocati di cui era un decano ed un leader. I suoi 95 anni sprizzavano energia, le sue storie erano appassionanti, grazie ad una giovinezza vissuta tra Italia e Venezuela, nel giornalismo d’inchiesta, a raccontare la difficile vita degli italiani in America Latina e seguendo per Paese Sera i paesi dell’America Latina”.
Così la Deputata Dem Stefania Pezzopane ricorda l’avvocato Attilio Cecchini.
“Quando torna in Italia, torna a L’Aquila per occuparsi per decenni di centinaia di casi, tra cui alcuni assai importanti ed eclatanti. Cominciai a seguirlo proprio in occasione del delitto Capoccitti, ricordo quanto rimasi colpita da come difendeva Michele Perruzza, da tutti considerato un mostro. Ricordo in particolare un sua intervista al tg3 assai coinvolgente: un caso di cronaca che scosse il paese e che ancora oggi, grazie anche alle sue interviste e testimonianze, tiene aperti scenari inquietanti”, spiega.
“Cose e fatti raccontati egregiamente dal giornalista Angelo De Nicola, grazie al quale, molte cose sappiamo ed abbiamo potuto conoscere in questi anni della vita e delle intraprese dell’avvocato e giornalista Attilio Cecchini. Anche il suo impegno politico, alle elezioni comunali a capo di una coalizione civica, va ricordato con grande ammirazione, perché fu espressione di un autentico ed appassionato civismo in una fase di difficile passaggio tra la prima e la seconda repubblica. E dopo il terremoto era nelle aule di giustizia al fianco delle famiglie delle vittime del 6 aprile, in processi complessi in cui lui si spese con grande forza e dignità. Una forte personalità, un avvocato di primo piano, un uomo gentile, un gran signore di cui si percepiva, al primo istante, l’ autorevolezza. L’Aquila soffrirà enormemente questa perdita”, conclude Pezzopane.