“Gli abitanti di San Vittorino chiedono chiarezza e responsabilità a chi ha l’onore e l’onere di amministrare; abbiamo pertanto inviato al presidente Giustino Masciocco una richiesta di convocazione della Commissione di Garanzia e Controllo in merito al poligono di tiro di San Vittorino, credendo che quella sia la sede migliore per capire una vicenda tanto dibattuta quanto poco affrontata con l’opportuna metodologia”.
È quanto scrivono in una nota congiunta i consiglieri comunali dell’Aquila Antonio Nardantonio (Il Passo Possibile) e Paolo Romano (Italia Viva).
“Dai numerosissimi interventi a mezzo stampa dei giorni scorsi si evince come la presenza del poligono di San Vittorino sia una questione molto sentita dal territorio ma nello stesso tempo poco compresa dai cittadini, se si fa riferimento a quell’’interesse generale’ che dovrebbe animare ogni azione del Comune”, spiegano.
“Sappiamo che il Tar ha accolto con sentenza il ricorso presentato dal Comitato per la tutela di S. Vittorino Amiterno avverso i provvedimenti con cui la Regione Abruzzo, il Comune dell’Aquila e il Comune di Pizzoli avevano concesso ad un soggetto privato il Colle San Mauro per realizzare un poligono di tiro. In quella sede i giudici hanno accolto le ragioni dei ricorrenti, sottolineando in maniera chiara e inequivocabile come ‘il mutamento di destinazione d’uso di un terreno di uso civico, pure possibile, è una categoria eccezionale, determinata, solo e soltanto, da un motivato interesse pubblico dei cives del luogo'”, sottolineano ancora.
“Sappiamo anche che gli Enti territoriali soccombenti, non soddisfatti di tale decisione, hanno fatto ricorso al Consiglio di Stato – aggiungono – Tra questi figura anche il nostro Comune che con delibera di Giunta n. 174/2021, ha deciso di partecipare al giudizio”.
“In virtù di queste notizie, chiediamo un approfondimento della tematica in commissione di Vigilanza, con l’obiettivo di esercitare quel controllo che potrà permettere, attraverso l’ascolto di tutti gli attori protagonisti della vicenda, compreso il Comitato per la tutela di S. Vittorino Amiterno, una ricostruzione puntuale dei fatti e una comprensione dei contorni della riflessione amministrativa che hanno portato l’Ente che amministriamo alla decisione della costituzione in giudizio”, concludono.