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L’Aquila, riaperto il parco di Parco Baden Powell

Nuovo percorso ciclo-pedonale e realizzazione di un nuovo impianto di irrigazione. "Il disegno dei viali è stato eseguito in funzione delle piante che erano presenti e non è stato eliminato nessun albero, anzi sono state aggiunte altre essenze e piante”.

È stato riaperto stamani il parco Baden Powell, l’area verde attrezzata che si trova nel popoloso quartiere di Santa Barbara dell’Aquila, al termine dei lavori di ristrutturazione. All’iniziativa hanno partecipato il sindaco Pierluigi Biondi e l’assessore all’Ambiente, Fabrizio Taranta, alla presenza di alcune scolaresche della primaria di Santa Barbara e di gruppiuilo di scout (Baden Powell fondò il movimento mondiale scout all’inizio del ventesimo secolo).

L’intervento ha riguardato la riqualificazione e la rigenerazione dell’intera area verde del parco, interessando una superficie di 10.000 metri quadrati, che versava in condizioni di degrado.

“Proprio lì infatti – hanno spiegato Biondi e Taranta – dopo il terremoto del 6 aprile 2009 erano stati posizionati container ed altre strutture provvisorie (con annessi basamenti in cemento, impianti volanti, tettoie, etc.) che avevano finito di deturpare il parco che comunque, già all’epoca del sisma, aveva necessità di interventi di sistemazione”.

I lavori hanno previsto il completo smantellamento dei vecchi viali sostituiti con un nuovo percorso ciclo-pedonale, il completo rifacimento dell’impianto di pubblica illuminazione sostituito con nuovi lampioni a risparmio energetico e la realizzazione di un nuovo impianto di irrigazione. A ciò si aggiungono il modellamento del terreno con tappeto verde seminato, un nuovo arredo urbano e una nuova area giochi.

“Il progetto – hanno proseguito il sindaco Biondi e l’assessore Taranta – ha inteso dotare i quartieri di San Sisto e Santa Barbara, e comunque la città intera, di un nuovo parco urbano, allestito con tecniche moderne, dove poter fare attività fisica all’aria aperta, godere di un polmone verde, studiare, leggere, e così via. In poche parole, un luogo per recuperare quella socialità che prima il terremoto e poi la pandemia hanno messo a dura prova. Il disegno dei viali è stato eseguito in funzione delle piante che erano presenti e pertanto non è stato eliminato nessun albero, anzi sono state aggiunte altre essenze e piante”.

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