“L’assessore alla Ricostruzione Privata, Roberto Tinari, sente l’esigenza di spiegare a mezzo stampa il fallimento di questa amministrazione che in sette anni non è riuscita a dare un indirizzo ai commissariamenti degli edifici in ricostruzione risultati inadempienti e per questo bloccati nei lavori; mi ringrazia anche per aver convocato una seduta di Commissione Garanzia e Controllo sull’argomento cogliendo l’importanza della questione: mi fa piacere, naturalmente, ma Tinari non centra la complessità dei miei dubbi che neanche il dirigente Evangelisti, in sede di Commissione, è riuscito a fugare: perché si è resa necessaria la nomina di due “esperti”, risultati poi due membri della Guardia di Finanza in quiescenza, per individuare e scegliere i commissari e per affiancarli nelle pratiche assegnate? Cosa non funzionava nel metodo dell’estrazione dei nominativi dall’albo, cosa non funzionava nell’albo stesso, tanto da cambiarlo tre volte in sette anni, e in cosa hanno deficitato gli uffici comunali che si occupavano di supportare i commissari nelle pratiche? Ribadisco di non avere nulla contro le due figure individuate, ma mi chiedo quale sia la necessità di ricorrere a due professionalità esterne in quiescenza, con, in aggiunta, un aggravio di spesa per l’Ente quando la retribuzione dei commissari è a carico del contributo concesso; inoltre mi domando quale sia il motivo per non utilizzare la convenzione con Abruzzo Progetti e perché nella determina di conferimento si fa esplicito riferimento a soli 5 aggregati e non a tutte le pratiche bloccate e ancora in attesa di commissariamento. Domande legittime che verranno riprese nelle sedi deputate e che accenderanno un faro anche sulla stasi di edifici e aggregati divenuti tristemente famosi per la mole di annunci fatti in questi anni, come quelli crivellati di via XX settembre (zona ex Anas) o come l’Hotel Duca degli Abruzzi oltre a diversi aggregati nei centri storici il cui mancato ripristino provoca il drammatico perdurare delle zone rosse.” Così Paolo Romano L’Aquila Nuova
Comunicato stampa