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L’Aquila, Romano su fondi restart e contributi ordinari alla cultura

"Si persegue la guerra fra beneficiari"

“Presenterò una interrogazione al Sindaco per comprendere la strategia che l’Amministrazione vuole mettere in campo per i fondi 2020 sul filone A del restart cultura”. Lo afferma in una nota il capogruppo di Italia Viva al Consiglio comunale di L’Aquila, Paolo Romano.

“È stata infatti pubblicato un Avviso che riguarda i contributi del primo filone restart i cui beneficiari sono quelle associazioni che hanno un riconoscimento ministeriale, senza però considerarle tutte. Nonostante dunque il diritto e le difficoltà siano comuni sia a quelle dello spettacolo dal vivo che a quelle del fondo per l’audiovisivo e il cinema, le seconde sono state incomprensibilmente escluse, svelando una logica frammentata e parziale delle azioni che ha il solo scopo di privilegiare la confusione e la guerra fra beneficiari in luogo di una degna programmazione.

Espletando un avviso per il solo FUS proprio nel 2020, annus horribilis per la Cultura, si manca dunque di ragionare in termini di equità ma anche di rimodulazione, con l’apertura a strumenti diversi dall’ordinario e con tipologie di spettacolo a distanza piuttosto che in presenza.
Inoltre tutte le società interessate dal Fondo unico per lo spettacolo dal vivo e dal Fondo unico per l’audiovisivo e il cinema avrebbero dovuto percepire le risorse dei contributi ordinari alla cultura attraverso una convenzione triennale con l’amministrazione comunale: è un regolamento del consiglio comunale a declinarlo, non un capriccio dell’opposizione. Non si capisce per quale ragione, proprio per il 2020, si sia invece adottata una convenzione annuale in spregio alla volontà consiliare e che ha l’unico risultato di gettare ancora di più nell’incertezza gli operatori culturali cittadini che cercano ogni giorno di sopravvivere.
Non può infine passare in sordina la notizia riguardante l’istituzione Sinfonica d’Abruzzo, il cui neo segretario generale, pur ribadendo il mantenimento della sede legale in città, sembrerebbe voler aprire a una sede operativa ufficiale al di fuori dell’Aquila e del suo territorio. Fosse davvero così, Biondi dovrebbe pur dichiarare qualcosa, soprattutto perché il Restart che ogni anno viene erogato dal Comune ha lo scopo di creare sostenibilità, sviluppo di competenze, potenziamento dell’imprenditorialità culturale e delle reti già esistenti nel territorio dell’Aquila e del cratere, non certo in altri territori. Questo campanello d’allarme, così come gli altri, non possono rimanere inascoltati, piuttosto andrebbero analizzati e anticipati. Questo sarebbe il compito della Giunta, se non fosse che abbiamo una “Giunta per caso” alla guida la città”.

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