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L’Aquila, Romano: “Torna la legionella all’ex Onpi”

Il consigliere: "Non più rinviabile la decisione di fare almeno un impianto di clorazione in continuo e dei filtri anti legionella per tutta la struttura"

“Dopo un anno e mezzo torna la legionella nella residenza per anziani ex Onpi, questa volta nei locali che ospitano l’Rsa di Montereale. Quello che ho da dire lo farò nelle sedi istituzionali del Comune, ma è chiaro che non sia più rinviabile la decisione di fare almeno un impianto di clorazione in continuo e magari dei filtri anti legionella nel frattempo per tutta la struttura”.

A denuncialo è il consigliere comunale dell’Aquila Paolo Romano, che siede sugli scranni dell’opposizione.

“Trovo giusta la decisione presa dalla Rsa di dare possibilità alle famiglie degli ospiti di potersi riportare a casa i congiunti fino alla soluzione del problema benché sia imperdonabile che l’avviso di legionella sia stato affisso solo sulla porta della RSA; un anno e mezzo fa gli ospiti dell’ex Onpi furono tenuti per settimane senza acqua sanitaria per le elementari misure igieniche, facendo pagare loro anche le rette per intero”, aggiunge Romano.

“È chiaro però che si devono mettere nelle condizioni di cura tutti gli anziani che non hanno la possibilità di tornare in famiglia, cercando, già da oggi, di risolvere il problema”, conclude.

Si tratta del secondo allarme dopo quello della scorsa estate. In questo caso, proprio in relazione alla condizione degli anziani, soprattutto tra i familiari degli ospiti della Rsa di Montereale, divampa la polemica per la carenza di informazioni e per alcune scelte discutibili adottate dai vertici della residenza: ad esempio quella di comunicare una notizia così delicata senza avvisare direttamente le famiglie ma “semplicemente” affiggendo alla porta di ingresso due note, viste da pochi, una della Asl firmata dalla dottoressa Piera D’Abrizio, dirigente dell’unità Operativa complessa (Uoc) del Servizio Igiene Epidemiologia e Sanità Pubblica (SIESP), l’altra a firma della dottoressa Maria Carmela Lechiara, responsabile dell’Uos Rsa Montereale.

Nella prima, in sostanza, si divulgano i risultati sulla positività dell’acqua come da verbale redatto dai tecnici dall’Arta, nella seconda si informano i familiari che, alla luce della interdizione dell’acqua calda sanitaria, c’è la possibilità di un permesso di uscita temporaneo per i degenti perché i congiunti degli anziani ospiti possano “effettuare una più completa igiene personale”. Tutto ciò sottolineando che “ad ogni buon conto si ribadisce che il personale della struttura si adopererà per garantire l’igiene personale mediante l’utilizzo dei presidi disponibili” e “in attesa che vengano espletate, da parte degli organi competenti, le procedure necessarie al ripristino dell’utilizzo dell’acqua calda sanitaria”.

L’allarme e l’apprensione, nella residenza assistenziale Ex Onpi, sono scattate ufficialmente venerdì scorso, 17 febbraio, quando un verbale dei tecnici dell’Arta ha evidenziato, a seguito delle analisi, la presenza di “Legionella pneumophila sierogruppo 1 in due rubinetti della struttura, e ha disposto l’ interdizione dell’utilizzo “dell’acqua calda sanitaria fino alla negativizzazione delle analisi”, disponendo contestualmente il controllo e la revisione dell’impianto e delle tubature al fine di “una sollecita bonifica”.

I prelievi dei campioni di acqua sono stati fatti lo scorso 3 febbraio, non si sa se per controlli periodici o per qualche altro motivo.

La presenza della legionella sta creando preoccupazioni sanitarie e gestionali anche tra il personale medico e infermieristico della Rsa del comune di Montereale ospitata alla ex Onpi per l’ indisponibilità della sede del comune di origine, gravemente danneggiata dal terremoto del 2009 e in ricostruzione da anni con un appalto lanciato dalla Asl provinciale dell’Aquila.

Non caso, nella nota inviata alla struttura per anziani si sottolinea che a causa della scoperta del pericoloso batterio, “in relazione al rischio potenziale per la salute umana del personale e dei pazienti della struttura in oggetto, si dovrà procedere al controllo e revisione dell’impianto e predisporre con sollecitudine la bonifica dello stesso e darne comunicazione allo scrivente servizio, onde predisporre successive verifiche di controllo. Inoltre, va interdetto, fino a negativizzazione delle analisi, l’utilizzo dell’acqua calda sanitaria”.

In particolare dalle analisi dell’Arta risulta positivo alla ricerca di Legionella pneumophila sierogruppo 1 in concentrazione di 6000 UFCI in rubinetto lavandino Camera 205 2 Piano Corpo G ed in concentrazione di 6000 UFC/l in rubinetto lavandino bagno 2° DX SIESP (4° piano)”.

Della presenza del batterio all’ex Onpi, sono state informate molte istituzioni: oltre ai dirigenti della Rsa, la Asl guidata dal direttore generale, Ferdinando Romano, il capo Dipartimento Territorio dell’azienda sanitaria, Aldo Giusti, il Comune dell’Aquila, proprietario della struttura, con una pec inviata al sindaco, Pierluigi Biondi, responsabile della sanità e presidente del comitato ristretto dei sindaci della provincia dell’Aquila.

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