Ennesima occasione buttata per L’Aquila, che pareggia a Sassari con la Torres. I due punti con le ultime due in classifica (Città di Castello e Torres) la dicono lunga sul momento dei rossoblù che oggi, paradossalmente, accorciano a cinque punti dalla vetta, in virtù della sconfitta del Rieti ad Arzachena (ora seconda a un punto) e al gol di Ranelli che ha consentito di riparare allo svantaggio.
Morgia aveva chiesto una reazione di carattere. Ma è ovvio che servivano anche i punti. E invece la musica è cambiata poco e niente, nonostante il ritorno dal primo minuto di due ‘panchinari eccellenti’ come Sembroni e Zane.
Ad immaginare cosa sarebbe potuto accadere con il bottino pieno negli scontri con le ultime due, la settimana appena conclusasi potrebbe ribattezzarsi come quella dei rimpianti. In connessa e rapida successione a quella dei comunicati, che forse ha acceso ufficialmente la miccia di un finale di campionato esplosivo tutto interno all’ambiente rossoblù.
E pensare che in settimana era uscito qualche mal di pancia, sintetizzato da qualcuno nell’inadeguatezza del traghetto per raggiungere la Sardegna.
Dignità, nel calcio come nella vita ci vuole dignità. E se la società resta inadeguata a garantire un futuro serio al calcio aquilano, un bel bagno di umiltà devono farlo anche squadra e staff tecnico. Che in questo momento di tutto necessitano tranne che di alibi per poter giustificare un finale di campionato che da almeno un paio di settimane inizia ad assomigliare a qualcosa di vergognoso. Chi vuole salvare la faccia torni a correre e a dare tutto da domenica prossima nonostante, con ogni probabilità, il campionato possa ormai definirsi buttato.
Articolo di Atuttocalcio.tv
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