La morte di Silvio Berlusconi ha inevitabilmente lasciato un tratto indelebile nella storia della politica italiana. Soprattutto all’Aquila, dove l’ex premier è stato 27 volte, città martoriata dal terremoto del 2009 che con il presidente di Forza Italia ha creato un legame che è andato ben oltre la politica.
Proprio per questo lo storico orafo Luigi Cardilli ha proposto l’intitolazione a Silvio Berlusconi di una strada. L’artigiano ha infatti ricordato come il Cavaliere, subito dopo il sisma, si è immediatamente mobilitato per non far mancare nulla alle popolazione colpite, fornendo loro case, alimenti e beni di prima necessità, per far fronte ad un dramma che in totale ha colpito circa 100mila persone.
Diversi sono stati i commenti al post pubblico di Cardilli, rilanciato anche dall’amministratore della pagina social “L’Aquila e dintorni prima e dopo”, Franco Nerilli. Tra detrattori e sostenitori dell’ex premier si è acceso un sentito dibattito. C’è chi ha proposto di intitolare a Berlusconi una piazza come degno segno di riconoscimento, ricordando la celerità con cui la macchina della solidarietà si è mossa per aiutare gli aquilani colpiti dal terremoto.
Si è posto l’accento anche sul vertice del G8, che proprio grazie all’ex premier era stato spostato nella città, così da portare L’Aquila alla ribalta del mondo intero. Proprio in quell’occasione, ricordano alcuni utenti, diversi Paesi hanno “adottato” dei monumenti, fornendo fondi per la ricostruzione del territorio.
Sul versante del dissenso alcuni utenti sostengono che il Progetto Case per i terremotati sia stato comunque pagato dagli italiani. Altri hanno invece ricordato le vicende giudiziarie a carico di Berlusconi e le controversie di cui si è reso protagonista nella sua lunga carriera da imprenditore e politico. Insomma, il tema ha spaccato a metà l’opinione pubblica.
Si attende dunque la risposta dell’Amministrazione aquilana che dovrà decidere se accogliere o meno la richiesta di intitolare al Cavaliere una strada o una piazza in sua memoria.
LMM