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L’Aquila: Tomassoni su carenze Pubblica Sicurezza

Tante le preoccupazioni palesate dal consigliere

L’Aquila continua a soffrire di una cronica carenza di personale di pubblica sicurezza: è un problema strutturale, ben noto e più volte denunciato dalle stesse sigle sindacali di riferimento, e che purtroppo non trova ancora risposte adeguate né soluzioni concrete. Già lo scorso anno, proprio in questo periodo, assistemmo con sconcerto al trasferimento di diversi agenti assegnati in origine alla Questura dell’Aquila verso la costa per esigenze legate al turismo estivo, come se in città e nelle nostre aree interne ci fosse meno bisogno. Oggi accade esattamente lo stesso di un anno fa… “Qui prodest?”

E’ quanto dichiara il Consigliere del Gruppo Misto Alessandro TOMASSONI, che torna a sollevare con forza il tema della sicurezza cittadina.

Il presidio costante del territorio – prosegue Tomassoni – passa anche e soprattutto da un’efficiente operatività delle Forze dell’ordine, che dovrebbero essere sempre presenti, a contatto diretto con cittadini e automobilisti. Ma con un organico insufficiente e operatori ridotti al minimo, diventa quasi impossibile svolgere adeguatamente tutte le funzioni su un territorio vasto e complesso come il nostro. Questa situazione non è più tollerabile.

Gravi criticità irrisolte anche all’interno della Polizia Municipale, ancora priva di un comandante di ruolo e soggetta a un organico ridotto, senza un adeguato turnover. «Serve un intervento deciso – incalza TOMASSONI– con assunzioni programmate e un rafforzamento stabile dell’organico, già oggetto di specifiche richieste sia in Consiglio comunale che nelle preposte Commissioni.

Particolari preoccupazioni sorgono, a questo punto, anche sul “Controllo di Vicinato”, il cui relativo ODG che proposi come primo firmatario unitamente alle forze di opposizione, fu responsabilmente approvato all’’unanimità dall’intera assise comunale lo scorso dicembre ma che poi, pur sottoscritto successivamente da Comune e Prefettura, ad oggi, di fatto, non è ancora operativo.

Un’iniziativa importante, accolta favorevolmente dagli aquilani, che mira a innalzare gli standard di sicurezza e rafforzare il legame tra cittadini, istituzioni e forze dell’ordine. Eppure, ad oggi, non è stata avviata una reale attuazione del protocollo, tutto è ancora fermo all’annunciata pubblicazione sul sito del Comune dei moduli di adesione per cittadini, Associazioni e realtà interessate del territorio, ancora non avvenuta… Come si può pensare di realizzare sul campo un progetto del genere – si chiede TOMASSONI– se le forze dell’ordine continuano ad essere sottodimensionate? Chi garantirà un controllo efficace nelle frazioni e nei quartieri cittadini, laddove questo strumento partecipato ha la sua naturale e ancor più stretta necessità?.

L’efficacia del “Controllo di vicinato”, dunque, prima ancora di vedere la luce rischia di essere già compromessa dalla carenza di personale (sotto organico) delle forze di Polizia e, nonostante il progetto sia utile per prevenire reati e degrado attraverso la collaborazione sinergica tra cittadini e forze dell’ordine, la mancanza di risorse umane può limitarne già il supporto e il coordinamento necessari- continua TOMASSONI.

E’ altrettanto evidente, in ogni caso, come non si possa – e ci mancherebbe altro alla luce di quanto accade in città ormai da diverso tempo -abbassare la guardia sugli ulteriori e ancor più stringenti interventi collaborativi fra tutte le forze in campo a tutela della sicurezza dei cittadini, soprattutto di carattere preventivo, in primis il recupero definitivo degli spazi sociali di aggregazione ed il miglioramento di quelli più sensibili ma funzionali dove si annida troppo spesso il degrado e si delinque abitualmente.

Un impegno ancor più gravoso e che ha bisogno di soluzioni immediate anche nell’ottica di ciò che sarà, oltre all’indispensabile tutela quotidiana dei cittadini, l’accoglienza e la sicurezza che dovranno essere garantite a chi sceglierà “l’Aquila Capitale della cultura 2026” per visitarla e viverla, evento che necessiterebbe fin d’ora, a mio avviso, di un preposto tavolo permanente di coordinamento- conclude il Consigliere comunale del Gruppo misto.

Comunicato stampa

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