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L’Aquila: visite gratuite per tumori testa-collo

I medici: “Diagnosi precoce essenziale per evitare gravi conseguenze nell’evoluzione della malattia”

L’ospedale di L’Aquila si mobilita per la prevenzione del tumore testa-collo con due giornate dedicate allo screening promosso, a livello nazionale, dall’Aiocc (associazione italiana oncolologia cervico-cefalica) attraverso la ‘Make sense campaign’.

Il presidio aquilano, unico in Abruzzo ad aderire alla campagna di prevenzione, il 20 e 21 settembre prossimi, all’interno del reparto maxillo facciale del San Salvatore, diretto dal prof. Filippo Giovannetti, effettuerà visite gratuite, dalle ore 9 alle 12. Nei giorni e nell’ora indicati si potrà accedere direttamente, senza prenotazione, recandosi nel reparto, situato nell’edificio Delta 8. L’obiettivo della campagna, caratterizzata dallo slogan ‘Hai la testa a posto?’, è sensibilizzare la popolazione sull’importanza della diagnosi precoce che consente di intervenire per tempo e di evitare gravi conseguenze nell’evoluzione della malattia.

I tumori alla testa e al collo (faringe, laringe, cavo orale e vie aeree superiori) in Europa sono il settimo cancro più diffuso. Nel 2020, in Italia, sono stati diagnosticati oltre 9.000 casi tra i quali vi sono stati 4.100 decessi. Oltre la metà dei casi vengono diagnosticati in fase avanzata e già con metastasi. L’invito dei medici è di sottoporsi a controllo ai sintomi sospetti, come la comparsa di lesioni peduncolate o di colore bianco e/o rosso.

Nella provincia di L’Aquila, sempre nel 2020, si sono registrati 45 nuovi casi di tumore collo-testa, pari a un’incidenza del 6.5%, in linea con dato nazionale.

L’unità operativa di chirurgia maxillo facciale dell’ospedale di L’Aquila ogni anno effettua circa 1.800 prime visite e da anni è impegnata nelle diverse iniziative ispirate alla prevenzione.

“I fattori di rischio, come fumo, alcol, infezione da papilloma virus HPV”, dichiara il prof. Giovannetti, “sono noti ma non c’è la giusta attenzione della popolazione sui corretti stili di vita. La prevenzione basata su controlli clinici periodici potrebbe dare ottimi risultati per la prognosi tempestiva ma le fasce sociali più vulnerabili alla patologia sono poco sensibili a questa necessità”

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