Facebook, si sa, assomiglia sempre di più a una grande piazza senza confini, né codici, né tantomeno freni di qualche sorta.
Ognuno esprime il suo, ognuno ci mette del proprio. E questa libertà di espressione passa anche per le crune dei giudizi degli altri. “L’Assessore al Comune di Avezzano, Lorenzo De Cesare, nel giorno di Natale, sul proprio profilo Facebook, con un linguaggio approssimativo e confuso, ha rivolto parole insultanti nei confronti di Papa Francesco definito “misero, in malafede, uomo piccolo piccolo”. Non riteniamo opportuno relegare queste dichiarazioni a marginale cronaca locale, perché sono parole offensive che travalicano ogni legittima libertà di pensiero, e risultano particolarmente gravi perché pronunciate da una persona che riveste un ruolo istituzionale nel governo della città e, per questo, investito della responsabilità di rispettare la coscienza religiosa e laica del tessuto civile”. Questa la nota stampa diramata dalla Diocesi dei Marsi questa mattina e dal suo vescovo, Monsignor Pietro Santoro. Non solo la Diocesi si è sentita ferita dalle parole pronunciate dal settimo assessore del Comune di Avezzano.
“All’Assessore e a tutti noi le parole del Papa pronunciate durante la Messa della Natività: “Dio sa che l’unico modo per salvarci, e risanarci dentro, è amarci…solo l’amore di Gesù trasforma la vita, libera dai circoli viziosi dell’insoddisfazione e della rabbia…il nutrimento della vita è lasciarsi amare da Dio e amare gli altri”.
La Chiesa diocesana rinnova la propria fedeltà al Magistero di speranza e di fraternità universale di Papa Francesco.
Questo il post dell’assessore del Comune di Avezzano, così come appare adesso sotto gli occhi di tutti: “Mai la chiesa è caduta così in basso come ora. Una delle prime cose che una dittatura mette in atto è la distruzione di altro credo così come hanno sempre fatto i regimi comunisti sorretti da piccoli governanti e piccoli uomini”.