Si è interrotta a Sassari la striscia positiva dell’Avezzano Calcio, rinvigorito dai successi su Muravera, Sansepolcro e Nuorese e chiamato a fare risultato sul Latte Dolce in occasione della settima di ritorno.
Non comincia bene la vigilia biancoverde, e se il buongiorno si vede dal mattino, forse il forfait di Lombardo, causa virus intestinale, avrebbe dovuto lanciare l’allarme nella tana del lupo. Tortora costretto a ridisegnare la formazione durante la notte, quando i pensieri, si sa, portano consiglio. Leto, provato in settimana come terzo di centrocampo, si riposiziona sull’out mancino di difesa, mentre sulla mediana il tecnico ripensa dal primo minuto a D’Eramo, altrimenti destinato a riflettere sulle ultime prestazioni incolore in panchina. L’esperimento annunciato è quello del reparto d’attacco, con Lo Pinto ad improvvisarsi numero dieci di ruolo e di fatto, alle spalle della coppia d’attacco Padovani-Bittaye.
Intenzioni eccellenti ai nastri di partenza, la piega della gara, però, è già chiara dopo poche battute dal fischio d’inizio. L’Avezzano non c’è, o per lo meno non mentalmente. Il Latte Dolce fa il buono e il cattivo tempo e dopo venti minuti è già 2-0 sardo. Prima Ruggiu, poi la bestia nera Palmas, che molti ricorderanno per lo spettacolare gol in rovesciata nella gara d’andata al Dei Marsi, quando la banda di Paba si impose per 3-1 sui padroni di casa.
L’ululato che accende la speranza è di Massimo Assisi e arriva nella ripresa, peccato che al di là della rete che può riaprire il match c’è poco o nulla a far valere le qualità abruzzesi in terra sarda. Il finale è lo specchio reale e fedele dei novanta minuti, non è questo il caso in cui si recrimina sul risultato, l’amaro di fine gara è tutto per la prestazione.
La squadra è rientrata ad Avezzano in tarda serata, giocatori a riposo in vista della ripresa prevista domani al Dei Marsi per la prima seduta d’allenamento settimanale. Curioso l’incontro in aeroporto all’atterraggio: i biancoverdi si sono trovati di fronte niente meno che il Torino di Sinisa Mihajlovic. Qualche foto e qualche sana occhiata curiosa: chissà se ritrovarsi al cospetto di una grande di serie A ha alleggerito il magone portato da Sassari.