Il verdetto del campo è già pesante: 4 punti raccolti in 3 partite e la capolista L’Aquila lontana 5 lunghezze. Se il trend fosse confermato, sarà un campionato ad inseguimento. L’Avezzano rimedia la prima sconfitta in campionato (la seconda consecutiva Coppa Italia compresa) dopo una prestazione dai due volti. Buona la costruzione, meno la rifinitura. La mancanza di peso e centimetri in attacco inizia a farsi sentire: Spinola è una prima punta adattata e non può accollarsi l’intero reparto sulle spalle. Rullo confida in un recupero di Martin Blanco, ancora ai box per infortunio.
L’Alba Adriatica, arroccata in un 3-5-2 con le linee di difesa e centrocampo strette a ridosso della propria area di rigore, ha respinto senza troppi patemi le offensive dei padroni di casa. Di veri pericoli gli ospiti ne hanno corsi appena un paio. Il primo dopo un minuto di gioco, con Castro che ha centrato il palo sugli sviluppi di un calcio d’angolo; il secondo nel finale di primo tempo, quando Spinola non è riuscito ad indirizzare in rete un buon assist di Cancelli. Errore da matita rossa.
Peccato, perché l’inizio lasciava presagire un finale diverso. Senza l’infortunato Lombardo (ne avrà per almeno dieci giorni), Rullo cambia modulo e ripiega sul 3-5-2. In difesa, esordio dal primo minuto per Ferraro con Scipioni e Castro. Besana e Cancelli agiscono sulle fasce. Battilana e Pejic sulla trequarti ad innescare la coppia offensiva Spinola-Braghini. In porta esordio per Patania, arrivato in settimana al posto di Cattenari. 70 secondi e prima chances con Castro, poi l’Alba alza il muro. Gli ospiti beffano l’Avezzano poco dopo la mezz’ora, con la punizione capolavoro di Di Nicola. Palla sotto l’incrocio e nulla da fare per Patania: 0-1.
La reazione dei padroni di casa tarda ad arrivare. Nella ripresa l’Avezzano si schianta contro la linea Maginot degli ospiti. Risultato zero brividi per Petrini, ad eccezione di qualche sporadica iniziativa di Spinola e del tentativo di Hyka nell’ultimo dei sei minuti di recupero. Troppo poco.
La partita dell’Avezzano è stata troppo leziosa. Tanto belli da guardarsi allo specchio. Una criticità che Rullo aveva già evidenziato dopo il successo alla prima giornata sulla Bacigalupo. Ma il problema non è ancora risolto. La squadra lavora bene dalla cintola in giù ma fatica a sfondare le retroguardie avversarie. Una manovra che rischia di diventare prevedibile. E il pareggio e le due sconfitte rimediate negli ultimi sette giorni testimoniano le quotazioni in ribasso dell’undici marsicano.
Urgono soluzioni alternative. La panchina è corta: gli innesti di Roghi, Dennis Besana e Hyka non hanno innestato la marcia in più. Anche i nuovi entrati sono stati risucchiati dal vortice di inerzie. Il mercato è ancora aperto e la rosa necessita di ulteriori puntellamenti. In settimana potrebbero arrivare novità.