Di seguito la nota giunta alla nostra redazione da parte dell’area comunicazioni di Filt CGIL.
Non pensavamo servisse ma rammentiamo, ancora una volta, che la Filt CGIL fu, a suo tempo, tra i primi a chiedere alla Regione Abruzzo di provvedere a definire i Servizi essenziali (più comunemente chiamati Servizi Minimi) nel sistema dei Trasporti e a denunciarne il vuoto legislativo. Un vuoto emerso plasticamente quando, a fronte di una richiesta da parte di un vettore privato di inserirsi in una tratta di gestione della Società Pubblica TUA la Regione diede il DINIEGO motivato dal fatto che su quelle tratte (guarda caso quelle dirette a Roma) non poteva inserirsi un privato in quanto SERVIZIO MINIMO: peccato che, non avendo a supporto una definizione di tali servizi mediante norma regionale, la Regione risultò soccombente e così iniziò la concorrenza alla neo costituita Società Unica TUA da parte dei Privati. Questi sono i fatti e NESSUNO, né allora né in questi giorni, ha mai osato neanche minimamente pensare che non si dovesse portare a termine l’iter di definizione dei Servizi Minimi. La richiesta c’è stata ed è l’apertura di un tavolo di confronto – con tutti – che entri nel merito: vorremo infatti capire perché la Regione che ha sempre considerato (e ritenuto all’atto dei primi dinieghi ai Privati) le tratte verso Roma come Servizi minimi, improvvisamente cambi orientamento sino a ritenere che tali relazioni, ora, possano essere invece indicate come commerciali benché frequentate da pendolari e studenti, ossia da persone costrette a fruire del trasporto su gomma perché prive di alternative di trasporto ‘su ferro’. È possibile capire tecnicamente e giuridicamente quali elementi hanno spinto verso questa singolare ipotesi di riorganizzazione del servizio contenuta nella delibera 848/c del dicembre scorso? È possibile verificare con quali criteri sia stata adottata la nuova distribuzione nel territorio regionale dei chilometri che in quanto Servizi minimi continueranno ad essere oggetto di contribuzione TPL? È possibile praticare le indicazioni riportate in delibera circa il poter procedere ad eventuali modifiche o integrazioni della stessa? È possibile, in sostanza, rendere realtà quel confronto serrato evocato nelle disponibilità teoriche e non ancora praticato? Chiedere tale passaggio vuol dire bloccare la definizione dei servizi minimi? Assolutamente NO e siamo a disposizione da subito ad un confronto non stop: convocate! E convocate tutti perché non abbiamo mai pensato scioccamente che un tavolo di discussione possa essere riservato solo ad alcuni. Infine, rispetto ai 1.600 lavoratori di TUA ai quali noi, non la politica, ma noi organizzazioni sindacali abbiamo fatto digerire accordi di salvaguardia del percorso dell’azienda unica decurtando salario, un quesito: siamo certi che l’indebolimento di TUA e la rivitalizzazione di Sangritana Spa siano elementi utili di salvaguardia – non oggi – ma in prospettiva della sostenibilità economica di entrambe le Società.
Ad ogni modo seconda puntata tra Lavoratori e Pendolari TUA Sabato 28 aprile ad Avezzano alle ore 18.
Fonte e foto Filt CGIL