Turni di lavoro più prevedibili e rispetto dei diritti come iscritte al sindacato: è quello che chiedono, tra le altre cose, alcune lavoratrici del McDonald’s di Avezzano, che hanno protestato davanti all’ingresso del ristorante fast food insieme ad alcuni sindacalisti della Cgil.
Oltre alle dipendenti c’erano il segretario generale provinciale e Nidil, Francesco Marrelli, ma anche il segretario organizzativo Cgil-Aq, Domenico Fontana, segretario Flai, Luigi Antonetti, e il segretario Filcams Andrea Frasca.
L’azienda conta ben 135 lavoratori tra Avezzano e L’Aquila e di questi 59 lavorano nel ristorante marsicano. Le lavoratrici in protesta, tutte donne, chiedono turni più certi e meno variabili e contestano di fatto il lavoro in flessibilità. Per il segretario Frasca, infatti, è necessaria una maggiore prevedibilità del lavoro.
“Siamo qui – ha dichiarato il sindacalista – per rivendicare la tutela dei diritti delle lavoratrici, in particolare un lavoro più sicuro, più prevedibile che possa conciliare le esigenze di vita con quelle lavorative. In questo caso questa cosa non avviene perché i lavoratori e le lavoratrici hanno turni che non consentono loro di conciliare la propria vita lavorativa con quella familiare. Soprattutto sono quasi esclusivamente donne, tutte mamme, sono lavoratrici che hanno dei figli, con esigenze molto forti di prevedibilità del lavoro. Invece oggi questo non avviene. In più secondo noi vengono inquadrate con un livello di pagamento che è inferiore rispetto a quello che dovrebbero, per cui secondo noi sono anche pagate in maniera non conforme rispetto a quello che è il contratto collettivo nazionale”.
“Oggi – prosegue Frasca – non riusciamo ad avere dall’azienda delle risposte concrete che ci possano far superare questa impasse, al contrario l’azienda si è trincerata dietro a semplici dichiarazioni di forma. Quindi noi facciamo questo sciopero e lo porteremo avanti fintanto che l’azienda non ci riuscirà ad ascoltare”.