La Fipe-Confcommercio Pescara e l’Ebtu (Ente bilaterale turismo Abruzzo) hanno organizzato un Talent Day per indagare e tamponare la grave assenza di personale prevista per la prossima stagione estiva. L’obiettivo dell’evento, di cui si prevede una replica, era rivolto a mettere in contatto domanda e offerta.
“Gli imprenditori continuano a chiedersi come mai ci sia carenza di domanda ma le testimonianze, anche degli stessi studenti degli Istituti invitati, svelano con facilità la ragione: gli stipendi mensili sono irrisori e le ore di lavoro non riconosciute”, afferma la segretaria provinciale dei Giovani Democratici Silvia Sbaraglia.
“Questa grande convention di collocamento è la dimostrazione dell’ipocrisia di una filiera che addirittura dichiara, fieramente e non con ironia, che lavorare a 18 anni è anche un’opportunità per imparare. Cosa si può imparare da un lavoro faticoso, a temperature elevate come quelle estive, sottopagato, spesso con richiesta dal datore di lavoro di restituzione di denaro, con ore non riconosciute? Si impara ad essere sfruttati, si impara ad essere schiavi”.
Continua il membro della direzione nazionale del PD Claudio Mastrangelo, aggiungendo “un lavoro di questo tipo viene scelto per necessità di guadagno da giovani e giovanissimi che non trovano opportunità differenti nel tessuto produttivo abruzzese. A questa necessità si deve rispondere con compensi adeguati”.
“Non possiamo stupirci se questi ragazzi pianificano la fuga da Pescara, dall’Abruzzo e dall’Italia. Gli imprenditori non possono stupirsi se non trovano dipendenti: pagare nel modo corretto e riconoscere il lavoro dei dipendenti dovrebbe essere il fondamento di un’impresa seria. Ogni anno, invece, la storia dei giovani che non vogliono lavorare si ripete, con dosi più o meno grandi di ipocrisia e illusione. È il momento di pretendere salari giusti che riconoscano la dignità del lavoro.” Concludono il segretario regionale dei Giovani Dem Saverio Gileno, Sbaraglia e Mastrangelo.