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Le attività di tutela della trota mediterranea

Nella Riserva Naturale Regionale Zompo lo Schioppo

Le attività di tutela della trota mediterranea nella Riserva Naturale Regionale Zompo lo Schioppo, nel comune di Morino (AQ), proseguono grazie ad un contributo di 13.000 dollari di “Patagonia”, nota azienda di abbigliamento per sport all’aria aperta.
L’iniziativa, ritenuta meritevole di sostegno economico, mira a preservare e migliorare la popolazione di trota mediterranea nel torrente Romito. L’IUCN considera questa trota autoctona a rischio di estinzione, ed è il motivo per cui in questi anni, la Riserva Naturale Zompo lo Schioppo, nell’ambito del Contratto di Fiume e di paesaggio del Liri, con il supporto scientifico dell’Università di Roma La Sapienza e Rewilding Apennines, hanno realizzato un incubatoio sperimentale testato per ottenere piccole quantità di avannotti (5.000-10.000).
La creazione di un incubatoio, innovativo, con cosiddetti zatterini galleggianti, fa parte di una strategia volta ad aumentare il numero di esemplari giovani da rilasciare nel Romito e nei torrenti limitrofi, al fine di ripristinare l’attuale popolazione e migliorare l’ecosistema fluviale attraverso il ripopolamento di migliaia di individui di questa specie autoctona.
“Questo incubatoio viene utilizzato fin dalla deposizione delle uova fecondate, la successiva schiusa, il riassorbimento del sacco vitellino fino al rilascio in natura dei piccoli avannotti, tutto ciò senza mai manipolare o trasferire gli organismi allevati in altri contenitori. Grazie a questo sistema e alle tecniche di allevamento sperimentate nel tempo ci poniamo l’obiettivo di rilasciare 60.000 individui nei prossimi 5 anni.” Afferma il coordinatore scientifico del progetto, Dott. Amilcare D’Orsi e referente scientifico della riserva.
Anche il sindaco Roberto D’Amico si dichiara soddisfatto del risultato e afferma “Questi piccoli riconoscimenti ci rincuorano, e sono la dimostrazione che l’importante lavoro di ricerca svolto dalla riserva, insieme a tutto il resto, come manutenzioni, promozione, educazione alla sostenibilità, viene spesso apprezzato all’esterno della nostra Regione. Ad oggi, 1° agosto, non abbiamo ricevuto nessuna certezza sui fondi ordinari 2025, che tra l’altro il comune sta anticipando da gennaio, per garantire il regolare svolgimento dei servizi. Queste piccole buone notizie ci spingono ad andare avanti, a sviluppare nostre soluzioni, pur tra le mille difficoltà di questo periodo nella consapevolezza che le riserve sono importanti presidi da mantenere e rafforzare se vogliamo davvero ripensare come riabitare l’Appennino”.

Comunicato stampa

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