Se potesse esistere, al mondo, una penna magica, una di quelle penne che scrivendo, poi auto-cancellasse da sola le cose brutte e i lividi passati e trapassati scritti di nero, tutte le storie d’amore sarebbero felici ed avrebbero un finale magnifico, da cornice. Ma le fotografie riposte nelle cornici, si sa, hanno un davanti e un dietro. Oggi parliamo del dietro, di quello che le donne, purtroppo, non riescono a dire mai. ‘Amore e Rabbia’ è un romanzo edito dalla casa editrice ‘Arduino Sacco Editore’, associazione culturale di Roma, uscito nel 2015 ed autografato dalla penna magica di una donna che ha dovuto combattere, nella sua vita, contro il cancro della violenza psicologica domestica, subita da parte maschile. ‘Amore e Rabbia’ è uno di quei libri che potrebbe essere riletto più e più volte, proprio perché, all’interno, vi sono tante storie incastonate, come delle piccole matrioske, uguali a molte altre, nel panorama femminile calpestato.
Ornella, la donna protagonista del romanzo; Veronica, l’amica e confidente dell’età adulta ed, infine, Olga, la voce del diario segreto: tre donne, queste, utilizzate dalla scrittrice per un unico destino finale, ossia quello di uscire fuori dal tunnel della violenza domestica. La società di oggi, infatti, ci ha abituato a pensare al Femminicidio più spesso, fortunatamente, a riflettere su di esso, come ad uno stato delle cose reale. Se ne parla più di prima e se ne parla senza freni, quasi, ritmicamente. Ma, al fondo del cuore delle donne maltrattate, cosa c’è? C’è una lotta. C’è una lotta fra l’aridità e la voglia di amore. Annullarsi, porta a deteriorarsi. Annullarsi, per un volere maschile (padre, marito o fratello che sia) porta ad accantonarsi e a ripiegarsi su sé stesse e a non valere nulla nemmeno più per la propria anima e dignità. Ma le donne che ne hanno passate tante, trovano, dentro di loro, una specie di filo d’oro, luminoso, che, se seguito passo dopo passo, le conduce a non abbassare mai i toni della propria personalità. A non lasciarsi andare. E’ il filo della sensibilità intelligente. ‘Amore e Rabbia’ ha scelto la scrittura come strumento di approfondimento psicologico, come terapia e cura e come ponte di carta verso lidi migliori: l’autrice racconta la sua storia, vincendo le sue paure, le sue perplessità e trasformando in fortuna le sue sfortune. Superfluo citare il nome ed il cognome della donna scrittrice, l’identità non è data dal suo nome di battesimo (che può restare anche anonimo, visti i temi toccati), ma dal suo coraggio.
«Ornella è una donna forte, autobiografica e coraggiosa. Grazie all’escamotage di un diario ‘parlato’, ossia di brani intimi registrati su di alcune cassette, ella documenterà, nel corso della sua vita, tutti gli avvenimenti, luttuosi e non, che ne faranno parte. – afferma l’autrice – Ornella ha vissuto, cioè, entro i confini neri di una gabbia che sapeva di avere, ma che non capiva, almeno all’inizio, come distruggere. Sono, oggi, madre di due ragazze meravigliose, le mie due rocce eterne ed ancore, le uniche mie ragioni di vita. Ma sono anche, anzi devo esserlo, madre di me stessa e per me stessa. In questa vita, io ho imparato che la protezione arriva dalla consapevolezza; che il coraggio deriva dallo svegliarsi da un senso di abbandono, di disperazione e di torpore. Ho lottato a lungo per poter scrivere questo libro: esso è stato un parto, nemmeno senza conseguenze amare. Ma volevo ascolto dalle altre donne e solidarietà. Dall’incubo della sottomissione della vita domestica, se ne esce se si vuole bene a sé stesse e se si impara che la felicità è un diritto di tutti», aggiunge.
L’uomo che traspare dalle pagine di ‘Amore e Rabbia’, è un uomo insicuro, debole ed avvinghiato ad un senso di virilità che deriva dal calpestamento di una donna che si considera, prima di tutto, preda e, in secondo luogo, di proprietà privata, ma senza avere un animo o una coscienza. La violenza psicologica annega e frantuma, rende schiavi, inermi ed incapaci di intendere e di volere: la protagonista del romanzo passerà la parentesi maledetta del terremoto di L’Aquila, un terribile ed assurdo incidente stradale dal quale uscirà viva solo grazie ad un miracolo ed, infine, la separazione da suo marito. Ornella, alla fine, andrà avanti in questa assurda storia d’amore con il suo uomo per le sue due figlie, finché, un episodio tragico finale, non la riporterà sul cammino della dignità e della libertà ritrovata.
«Uno solo il consiglio che darò – dice ancora l’autrice – a chi, come me, ha dovuto fare i conti troppo presto con l’indice puntato contro il proprio corpo e con la mancanza di affetto e di comprensione fra le mura domestiche: la felicità nessuno te la regala, non si compra al supermercato e non si coglie sul ciglio di una strada. La felicità è un cammino in salita, una strada vorticosa, fatta di curve e di dossi e solo alla fine di essa, si riesce a respirare l’ossigeno della riappropriazione di sé. Parlate, scrivete, raccontate, cantate. Nessuno deve fermare la voglia delle donne di essere donne, di essere mamme, amiche, amanti, mogli e lavoratrici. Ma soprattutto, di essere, in una parola, donne padrone della loro caparbietà di vivere a modo loro».