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Le nuove regole della zona bianca

Dai ristoranti, ai matrimoni, alle palestre: tutte le nuove regole "in bianco". Per le Regioni superamento di alcuni protocolli vigenti: ad esempio, non ci sarà più il limite di massimo 4 persone al tavolo al ristorante.

Da più di un anno e mezzo l’Italia è piombata, così come il resto del mondo, nella rete Covid-19. Per tutto questo tempo le attività di bar, ristoranti, cinema, palestre e piscine hanno dovuto subire chiusure, restrizioni, protocolli severissimi e controlli anche da parte delle Forze dell’Ordine. Da domani, lo scenario legato al virus, però, cambierà anche di fatto, con le prime tre zone bianche della Penisola istituite dall’ultima ordinanza ministeriale, sentita la Cabina di Regia.

Con i dati in costante miglioramento e la riapertura martedì dei ristoranti al chiuso in tutta Italia, si legge sull’Ansa, l’auspicio delle Regioni è quello di superare alcune “regole” vigenti cn l’adozione di protocolli di linee guida condivisi dal Governo.

Con le linee guida regionali vengono introdotte alcune modifiche: non ci sarà più il limite di massimo 4 persone al tavolo al ristorante e si potrà usufruire delle docce nelle piscine termali e nei centri benessere.

“Le feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose, anche al chiuso – scrivono Regioni e ministero – devono svolgersi nel rispetto di protocolli e linee guida” previsti dal decreto legge 33 del 2020 e “con la prescrizione che i partecipanti siano muniti di una delle certificazioni verdi di cui all’articolo 9″ del decreto del 18 maggio “anche in zona bianca”. L’unica novità, dunque, sta nel fatto che da lunedì si potrà tornare alle feste di matrimonio in Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna, le uniche tre regioni che passeranno in zona bianca, mentre nelle altre regioni bisognerà aspettare l’entrata in questa fascia (il 7 o il 14 maggio) oppure il 15 giugno, data in cui è prevista dal decreto la ripartenza dell’intero settore. Con l’incremento delle vaccinazioni verranno progressivamente meno le condizioni che hanno portato alle restrizioni, sottolineano le Regioni, le quali osservano che la campagna di vaccinazione “si caratterizza per adesione volontaria e offerta gratuita”.

Non cambia nulla per le feste relative a matrimoni, battesimi, cresime e comunioni: sia che la cerimonia si svolga in area bianca, sia – dal 15 giugno – che si celebri in zona gialla, i partecipanti dovranno avere il green pass, vale a dire il certificato di vaccinazione, di avvenuta guarigione o un tampone con esito negativo effettuato nelle 48 ore precedenti la partecipazione all’evento previsto dal decreto del 18 maggio.

E poi: in ogni attività “devono essere usati da parte dei lavoratori dispositivi di protezione delle via aeree finalizzati alla protezione del contagio e deve essere obbligatoria la frequente pulizia e igienizzazione delle mani”.

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