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Lecce nei Marsi: installata prima isola ecologica del Parco

Per non far avvicinare gli orsi al borgo

Ieri mattina è stata installata a Lecce nei Marsi la prima isola ecologica acquistata dal Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, grazie ad uno specifico finanziamento concesso dalla Regione Abruzzo nell’ambito del “Fondo nazionale per il monitoraggio e la gestione dei Siti Natura 2000”.
L’intervento rientra tra le misure previste per ridurre i conflitti uomo-orso derivanti dal comportamento che alcuni esemplari, definiti come confidenti, hanno adottato nel tempo, spesso favoriti anche da abitudini non sempre ottimali, e a volte profondamente scorrette, di alcuni cittadini sia nella gestione dei rifiuti urbani, sia nella gestione degli animali di affezione o degli animali da cortile.
L’occasione è ovviamente utile per ribadire che la frequentazione dei centri abitati da parte di alcuni orsi, caratteristica comune a tutte le popolazioni di orso in giro per il mondo, nell’ordine del 2-8%, non è in nessun caso legata alla carenza di risorse alimentari in Natura. Continuare a ritenere questa come causa scatenante il fenomeno e, contemporaneamente, ipotizzare l’attivazione di siti di alimentazione supplementare è inopportuna per le innumerevoli ragioni che in questi anni abbiamo raccontato. Spesso ci viene contestato di ignorare la presenza di studi che dimostrano che tale pratica ha funzionato. Siamo ovviamente a conoscenza di questi stuti come siamo anche conoscenza che ce ne sono molti di più che purtroppo comunicano tutti i limiti di questa pratica.
La stessa IUCN mette in guardia sull’alimentazione supplementare, infatti, nel rapporto tra costi e benefici questi ultimi perderebbe abbondantemente. Ma non è né una guerra di religione né un dover dimostrare che ci sono più articoli scientifici che lo sconsigliano di quelli che invece dicono che funziona: è una scelta dettata da esperienze fatte, non alla come capita, ma organizzate, per bene, che ci hanno dimostrato, in anni, che il problema non si risolve.
L’isola ecologica di Lecce nei Marsi, acquistata grazie ad uno specifico finanziamento che il Servizio Foreste e Parchi della Regione Abruzzo ha assegnato al Parco, è la prima occasione in cui possiamo disporre di risorse dedicate e specifiche per tali interventi, che sono e restano di stretta competenza dei Comuni e delle società incaricate della raccolta dei rifiuti.
Il finanziamento regionale è intervenuto come misura straordinaria e consentirà di migliorare ulteriormente la gestione dei rifiuti in una zona del paese marsicano caratterizzata dalla presenza di nuclei abitativi frequentati prevalentemente da turisti dove, negli anni passati, più volte un orso ha potuto approfittare della presenza di rifiuti gestiti in modo poco appropriato. Il tutto nonostante gli sforzi che la stessa Amministrazione comunale aveva posto in essere insieme alla società Tekneco, concessionaria della raccolta dei rifiuti, ed alla quale sarà affidata la gestione della struttura, a cui i cittadini residenti nel quartiere potranno accedere, previa apposita tessera rilasciata dal Comune.
L’installazione interviene in un momento in cui Petra, la femmina di orso che ha più spesso frequentato Lecce nei Marsi negli ultimi anni, da qualche giorno non si vede, tornando, per il momento, ad abitudini ordinarie per un orso, a conferma, semmai ce ne fosse bisogno, che la frequentazione non è in alcun modo legata a ragioni alimentari vista l’attuale abbondanza di risorse naturali.
La nuova isola ecologica si affianca alle altre misure di prevenzione già adottate dal Parco, autonomamente o nell’ambito del progetto Life Bear Smart Corridors insieme a Rewilding Apennine e Salviamo l’Orso, le due associazioni partners del progetto, ovvero i recinti elettrificati e i cassonetti antiorso, installati in diverse zone del paese proprio per ridurre al minimo le possibili fonti attrattive per l’orso.
Noi, insieme alle altre istituzioni e alle associazioni interessate, continueremo gli sforzi e l’impegno per assicurare la migliore tutela della popolazione, ma occorre l’aiuto di tutti i cittadini attraverso l’adozione di comportamenti corretti e responsabili. La conservazione dell’orso e il benessere di tutti noi è una sfida che vinceremo solo se lavoriamo insieme “guardando” tutti dalla stessa parte. Il “cibo facile” per l’orso comporta una innaturale abituazione ad ambienti antropici, con tutte le conseguenze e i pericoli che conosciamo.

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