“Solo 6 iscritti a geometri hanno portato ad accorpare il corso a quello di meccanica nell’istituto industriale di Pratola. Contestualmente sono più che lievitate le iscrizioni alle classi prime del Liceo Scientifico Enrico Fermi di viale Togliatti a Sulmona. Una tendenza che in Valle Peligna ha ragioni diverse che hanno poco a vedere con l’esistenza di corsi più appetibili di designer e robotica industriale, il dato è negativo per le iscrizioni in tutti gli istituti tecnici e professionali”.
Questo il commento della Lega alla lettura dei dati sulle iscrizioni alle classi prime dell’Istituto Riccardo Morandi, ormai ai minimi storici in Valle Peligna.
“Il minimo storico raggiunto per gli iscritti a geometri nel comprensorio Peligno è legato, in primis, al fatto che il centro più popoloso, Sulmona, non ospita più da tempo gli aspiranti geometri. Le alternative alla storica sede sulmonese si sono rivelate annunci vuoti e lettere morte. Da 6 anni i corsi si tengono a Pratola Peligna, situazione scomoda per le famiglie aggravata dal fatto che, con la pandemia in corso, si cerca di ridurre le occasioni di contagio per i ragazzi tanto da preferire, al trasporto pubblico verso istituti distanti e sovraffollati, la scuola secondaria vicino casa – aggiungono gli esponenti locali del Carroccio – Se queste scuole non sono ancora rientrate nella loro sede naturale è perché non solo manca l’impegno politico, ma l’energia spesa per vincere la gara di chi ha più iscritti, nel proprio plesso scolastico, supera di gran lunga l’impegno a rispondere alle esigenze dei ragazzi, sballottati da destra e da sinistra”.
“Poche alternative che costringono alcuni giovani ad abbandonare gli studi o che fanno perdere anni preziosi ai nostri ragazzi. Tutte questioni che continuano a mortificare la nostra Sulmona e la popolazione, a beneficio di chi? Non si tratta nemmeno più di abbandono, ma di assenza di organizzazione, di prospettive per il futuro. Sono venute a mancare le premesse che garantivano la sopravvivenza di un territorio, ora tutto da ricostruire ma che presto dovrà cercare all’esterno i tecnici di cui un tempo era orgogliosamente fornito. Ed è solo rinnovando drasticamente i vertici di enti e istituzioni locali che sarà possibile superare l’orizzonte dell’orticello personale”, conclude la Lega Sulmona.