COMUNICATO STAMPA
“La legge urbanistica poteva essere per l’Abruzzo l’occasione per porsi al centro del dibattito nazionale ed invece la maggioranza di centrodestra in Regione ha deciso di approvare un testo normativo che, oltre a non offrire strumenti innovativi per il governo del territorio, determinerà seri problemi in particolare nei piccoli Comuni”. È quanto dichiarato dal consigliere regionale Americo Di Benedetto in seguito alla seduta consiliare che ha portato all’approvazione del progetto di legge 298/2023 con oggetto Nuova legge urbanistica sul governo del territorio. Un progetto di legge che la II Commissione del Consiglio regionale ha esaminato nel corso di numerose sedute, durante le quali ci sono state audizioni che hanno messo in evidenza i limiti del testo proposto dalla Giunta Marsilio.
“Questa legge è nata con l’ambizione di superare definitivamente la precedente del 1983 oggetto più volte di modifiche nel corso degli anni. Per questo”, ha affermato il consigliere Di Benedetto, “avevo presentato diversi emendamenti con l’obiettivo non solo di risolvere i problemi emersi nel corso delle audizioni ma anche di dare alla nostra Regione un testo innovativo come è stato fatto in altre”.
Il pensiero va all’Emilia-Romagna che con la legge n. 24/2017 è diventata il riferimento delle altre Regioni per la legislazione in materia urbanistica.
“Purtroppo numerosi emendamenti non sono stati accolti e quindi molte richieste di modifica sono rimaste disattese. Richieste”, ha continuato Americo Di Benedetto, “provenienti soprattutto dall’INU, dagli enti locali e dagli ordini professionali che sanno bene come la norma approvata oggi, al di là dei proclami, non introduce nessuna vera misura di rigenerazione urbana e penalizza invece i territori più deboli. Penso in particolare alle aree interne per le quali è stato deciso di non introdurre una disciplina degli usi temporanei che, come è stato dimostrato in alcune realtà, costituisce un valido strumento per favorire il ripopolamento e la nascita di nuove iniziative. Tutto questo, senza considerare la decisione di raddoppiare gli oneri di urbanizzazione in favore della Regione e la mancanza di un reale supporto ai Comuni nell’attività di pianificazione. Un supporto che dovrebbe essere garantito con lo stanziamento di maggiori risorse rispetto alle poche previste nella legge, al fine di non far incorrere molti Comuni in una situazione di inadempimento a fronte della quale è previsto l’esercizio del potere sostitutivo da parte della Regione. In questo quadro”, ha concluso il consigliere Di Benedetto, “nota positiva è il fatto di essere riuscito a far approvare un emendamento per evitare di far scattare l’esercizio del potere sostitutivo quanto meno per i Comuni sotto ai 1500 abitanti e quindi quelli con maggiori difficoltà. In ultimo, non posso esimermi dall’evidenziare che oggi è stata licenziata una legge urbanistica dopo 40 anni ma con riferimenti strategici a 23 anni fa! In base a quanto previsto, infatti, nelle more dell’approvazione del Piano Territoriale Regionale (senza valenza paesaggistica) troveranno applicazione le disposizioni del Quadro di Riferimento Regionale risalente a gennaio 2000. Insomma, è stato fatto un passo avanti per farne due indietro”.