«Prima la Costituzione Italiana e le leggi, di questo dovrebbe occuparsi la maggioranza di centrodestra al posto di amministrare la cosa pubblica con toni propagandistici che non portano alcun giovamento né alla Regione, né agli abruzzesi. Con la severa e doverosa impugnazione da parte del Governo, che ha inteso sottoporre alla Corte Costituzionale la legge regionale voluta dal centrodestra sull’assegnazione e gestione delle case popolari, emerge con chiarezza la superficialità e l’arroganza dell’attuale classe dirigente della destra abruzzese». Così ha commentato Giovanni Legnini riguardo lo stop del governo sulla legge regionale sull’assegnazione degli alloggi popolari.
«La reazione scomposta di vari esponenti di maggioranza – continua Legnini – è ingiustificata poiché siamo di fronte ad un’impugnazione che evidenzia con precisione le disposizioni illegittime e discriminatorie, che avevamo puntualmente individuato in Consiglio Regionale, proponendo specifici emendamenti e chiedendo di modificare le norme, prima della loro definitiva approvazione».
«Un esempio, l’ultimo in ordine di tempo, dell’inadeguatezza di questa maggioranza di centrodestra che prima ancora del bilancio scritto a mano, il primo della storia della Regione Abruzzo, ha prodotto in nove mesi solo tre leggi di riforma, tutte con criticità palesi: la prima, quella sulle case popolari, impugnata dal Governo ; la seconda sui consorzi di bonifica è stata integralmente riscritta sulla base delle indicazioni delle opposizioni di centrosinistra; la terza, istitutiva dell’Agenzia della protezione civile, priva di risorse e lacunosa in quanto non provvede ad una riforma complessiva del servizio di protezione civile regionale, anche alla luce della importante riforma nazionale approvata con legge 1/2018».
Legnini conclude parlando di «nove mesi di governo regionale di Marsilio e della Lega improvvisati e pasticciati, caratterizzati da costanti litigi e nessuna attenzione al buon andamento dell’amministrazione regionale e ai provvedimenti di cui gli abruzzesi e l’economia del nostro territorio hanno realmente bisogno».