LFoundry, a breve, avrà un nuovo vertice, che guiderà la governance dell’azienda marsicana e che risponderà direttamente ad un unico Ceo internazionale. Il sito di Avezzano, quindi, secondo la nuova organizzazione, tornerà a far parte dei meccanismi di una “compagnia” maggiore e di respiro mondiale, così come le altre divisioni sparse per il globo.
Da Smic, oramai ex proprietà, infatti, il sito industriale era passato nelle mani della cinese Wuxi Xichanweixin Semiconductor attraverso la chiusura dell’accordo dell’estate scorsa, il quale aveva previsto la vendita delle quote di LFoundry. La società cinese aveva rilevato anche le azioni di Marsica Innovation SpA e Isar Valley GmbH, divenendo, in questo modo, proprietaria al 100% delle quote della più grande fabbrica della Provincia di L’Aquila.
Il piano industriale dei cinesi, però, per ora, non è stato ancora illustrato alle sigle sindacali in sede ufficiale, la quale, molto probabilmente, sarà il Mise. Fremono, perciò, i sindacati, così come i lavoratori, circa 1500 in tutto, del sito avezzanese. Nel frattempo, è già stata presentata la nuova organizzazione internazionale, con la presentazione dei nuovi responsabili delle varie divisioni internazionali, delle quali fa parte anche il sito di Avezzano. Le divisioni, dal canto loro, sono state individuate ed identificate per aree tecnologiche e commerciali.
Secondo voci sindacali, inoltre, non appena lo stabilimento di Avezzano avrà raggiunto il massimo della sua capacità produttiva – sempre secondo le ambizioni industriali del piano industriale – verranno acquistate ed aperte nuove fabbriche, anche se per il momento non sono conosciute né le modalità né tantomeno le aree geografiche dell’operazione di acquisizione.
C’è, però, ancora una casella da spuntare: per ora, i lavoratori, nonostante il cambio di proprietà e presumibilmente di passo dell’azienda, continuano a sottostare ad un regime di ammortizzatori sociali, in attesa che venga completata la riorganizzazione voluta da Wuxi Xichanweixin Semiconductor. Il piano dell’azienda cinese prevede 250 milioni di euro di investimenti e non sarebbe previsto, per il momento, alcun ridimensionamento dell’organico.