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LFoundry, Di Pangrazio: “Questione d’importanza nazionale”

5 giorni di presidio alla LFoundry, il sindaco: “Mercoledì scorso ho scritto al Sottosegretario Bergamotto, chiedendo la sua mediazione: mi ha risposto che valuterà la convocazione del tavolo di crisi”.

Comunicato Stampa

Aprire immediatamente un tavolo di crisi ministeriale, valutare tutti gli scenari futuri
possibili e chiedere espressamente a Ministero e Governo di sostenere un sito produttivo valido come quello della LFoundry di Avezzano, tra le uniche due realtà italiane che producono semiconduttori. La richiesta di un incontro istituzionale non più procrastinabile è stata indirizzata mercoledì scorso dal sindaco della città, Giovanni Di Pangrazio, al Sottosegretario di Stato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Fausta Bergamotto. Dalla lettera, si evince l’urgenza di mettere un punto fermo ad uno stato di incertezza, che genera un’atmosfera di instabilità tra i circa 1400 dipendenti della seconda azienda più grande di tutta la regione Abruzzo. Il giorno precedente alla partenza dello sciopero, il sindaco ha chiesto l’intervento diretto del Sottosegretario.

“La mediazione dell’onorevole Bergamotto, figlia dell’Abruzzo e della provincia dell’Aquila, potrebbe essere decisiva sul tavolo nazionale: prenda le nostre parti e si schieri, in prima linea, con noi. La città, il territorio, l’Abruzzo e i lavoratori – afferma il primo cittadino – meritano di conoscere le prospettive future del sito e se vi saranno o meno successivi e nuovi investimenti per Avezzano. Un mese fa, ho incontrato sia le rappresentanze sindacali sia, successivamente, la proprietà, essendomi sempre occupato, sin dai tempi della Micron, delle vicende dell’azienda. I sindacati denunciano il peggioramento delle condizioni lavorative e salariali e una condizione di silenzio, da parte della direzione, sulle prospettive industriali dello stabilimento. Il Sottosegretario mi ha già risposto in via ufficiale: sta esaminando tutta la situazione e sta valutando la possibilità di convocare un tavolo di crisi, nel più breve tempo possibile. Vero è che, già nel mese di marzo scorso, – aggiunge il sindaco – scrissi una lettera indirizzata alla Premier Giorgia Meloni e al Ministro Urso proprio su LFoundry, ribadendo che, nonostante il settore dei semiconduttori viaggiasse a gonfie vele nel panorama europeo e mondiale, il sito di Avezzano fosse stato sempre troppo trascurato, a livello di investimenti e di strategie economiche governative. All’epoca, chiesi già un incontro a Roma: il sito, ad oggi, basa la maggior parte dei suoi introiti sulle committenze stabilite da un unico contratto, quello stretto con l’americana ON Semiconductor, che è in scadenza. Dal canto suo, l’azienda precisa che sta continuando a lavorare per il territorio, puntando su nuovi investimenti e sull’ampliamento della sfera dei prodotti, ponendo le basi per intercettare il recente decreto sui semiconduttori”.

Il sindaco, inoltre, a luglio 2023, aveva già interessato il Ministro Urso della possibilità di inserire l’area di Avezzano, quale città-territorio della Marsica, tra le zone nazionali in grado di attrarre investitori stranieri, relativamente al programma “Chip Act” (Piano nazionale della Microelettrica e del Settore dei Semiconduttori), alla luce delle recenti scelte europee in termini di strategia industriale proprio per il settore dei semiconduttori e della notevole disponibilità finanziaria di sostegno, ammontante a oltre 43 miliardi di euro. “Non dobbiamo permettere che una simile ricchezza continui ad impoverirsi, a beneficio di altri siti produttivi dislocati nel nord Italia o in altri territori. – conclude il sindaco – Qui abbiamo preparazione professionale, competenze e giovani diplomati e laureati. Si operi come già è avvenuto a Catania, dove Governo e Ue hanno ‘battezzato’ tempo fa il nuovo impianto della StMicroelectronics, che produce semiconduttori e che si affiancherà al primo stabilimento al mondo completamente integrato per il carburo di silicio. Anche l’azienda catanese è passata per le maglie della crisi, ma è stata aiutata. La LFoundry non sia di serie B”.

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