“Negli ultimi giorni c’è una fervente attività del nostro Amministratore delegato, che visita la cleanroom allo scopo di parlare con i dipendenti”.
Incomincia così la nota stampa firmata dalle Rsu di LFoundry, a seguito delle partecipate giornate di sciopero e le forti prese di posizione anche da parte dei sindacati e della politica locale e regionale. “In queste interlocuzioni si dice pronto a riprendere la trattativa, che il turno 2/3 è li che aspetta e che se non si applica è colpa del sindacato che non si siede al tavolo della trattativa”, si legge nella nota.
In aggiunta, per dare lustro al proprio operato e fare sfoggio di potere, ricorda che ha deciso di elargire un bonus i cui contenuti e meccanismi sono stati oggetto di discussione con la delegazione sindacale. Si guarda bene, però, dall’illustrare la proposta sindacale. Il messaggio che l’AD sta inviando è chiarissimo: qui decido tutto io e non voglio sentire discussioni o lamentele, voi siete miei, numeri che producono numeri, sostituibili da altri numeri. Mansueto e (apparentemente) ragionevole quando deve convincerci, spietato quando, raggiunto lo scopo, piega gli accordi ai suoi scopi”.
“Una volta sentite le sue argomentazioni vorremm o che gli poneste una semplicissima domanda: visto che sei così buono da applicare unilateralmente il bonus, perché non fai lo stesso con l’accordo del 2/3 esistente da tre anni e che va solo esteso? No, così, per capire”, così concludono le RSU.