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Liberati: “Mattei si scusi con le donne abruzzesi”

Il gruppo dei no green pass abruzzesi chiede le dimissioni di Bruno e un atto di resipiscenza del fondatore stesso dell'iniziativa Ugo Mattei

Ha chiesto di tenere conto della base e dei cittadini abruzzesi (non dei movimenti politici), Nico Liberati attivista dei ‘No green pass’ e ‘Nessuno tocchi i minori’, rivolgendosi ai vertici dell’iniziativa politica di Ugo Mattei, Davide Tutino e Maurizio Cosenza con cui si cerca di aggregare movimenti e associazioni attraverso riunioni chiamate ‘caucus’, incontri definiti come esercizi di democrazia costituiti comunque da rappresentanti sotto il nome del Cnl, sigla che starebbe per Comitato di Liberazione Nazionale ideato da Mattei, Tutino e Cosenza.

Il caucus per la nomina del coordinamento regionale in Abruzzo si è svolto in sordina il 24 giugno a L’Aquila, non senza polemiche per l’assenza significativa di numerose delegazioni dei vari territori abruzzesi, e per la presenza in forza, dei rappresentanti di una lista civica dell’Aquila appena presentatasi alle amministrative: vieppiù che gli eletti ( in cordata- primo e secondo ) sono risultati entrambi aquilani e appartenenti alla stessa civica.

Il neo eletto coordinatore regionale Nino BRUNO gli replica sguaiatamente, tra l’altro definendo “cortigiane” le donne del movimento Abruzzese. Vengono chieste le scuse, ma Bruno rincara la dose e Tutino inopinatamente lascia correre. Insorge il gruppo più numeroso dei no green pass [difesa minori] abruzzesi che dopo una chat infuocata, ora chiede le dimissioni di Bruno e un atto di resipiscenza del fondatore stesso dell’iniziativa Ugo Mattei. Conclude Liberati “Le donne sono la parte fondamentale del movimento #nogreenpass, soprattutto quelle che si mettono in gioco ogni giorno instancabili e affrontano sul campo le sfide della discriminazione, abbattendo le barriere culturali, sconfiggendo le ipocrisie, irradiando di speranza la nostra esistenza. Affinché si revochi questa onta, Bruno faccia un passo indietro, Mattei (solo stavolta non resista) e chieda scusa”.

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