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Licenziamenti San Marco, Paolucci: “Inerzia Regione”

Capogruppo Pd: "È l’ultima chiamata per troppi abruzzesi, arrivato il momento che la Regione si svegli"

Paolucci

“L’azienda licenza gli operai della San Marco Industrial di Atessa nel più grave silenzio da parte della Regione Abruzzo, a cui lavoratori e sindacati si erano rivolti mesi fa per arginare un nuovo salasso di posti di lavoro e il perpetrarsi di una condotta inaccettabile da parte della proprietà che lavora, in questo momento, quasi esclusivamente per Sevel e per il furgone Ducato. A causa della latitanza del Governo regionale dalle vertenze prevedibilmente esplose nel post pandemia, non hanno un futuro certo nemmeno i 163 lavoratori dell’azienda, di riferimento per l’area frentana e Val di Sangro, 14 dei quali sono stati già licenziati, a partire, cosa gravissima, dai rappresentanti sindacali. Stare in silenzio mentre ciò accade, significa chiudere le porte in faccia a centinaia di famiglie, che saranno travolte dalle decisioni”.

Così il capogruppo Pd Silvio Paolucci che nei prossimi giorni depositerà una nuova interpellanza sul tema.

“Insieme ai sindacati, l’estate scorsa, avevamo chiesto un garante istituzionale degli impegni presi nel 2017 dalla proprietà verso i lavoratori e la convocazione di un tavolo sindacale per fare il punto sulla situazione e sulle azioni per scongiurare l’esubero di circa 80 lavoratori – riprende Paolucci – Nessuna di queste cose è stata fatta, nonostante gli accorati appelli all’esecutivo regionale che in questi mesi si sono avvicendati da parte dei lavoratori e parti sociali. Un silenzio inaccettabile, anche alla luce della condotta antisindacale dell’azienda, che con i tagli ha mandato a casa un rappresentante sindacale e messo un altro in cassa integrazione, ci riferiscono i sindacati ed ha assunto una linea dura verso quelli che manifestavano pubblicamente paure e dissenso per le decisioni prese nei confronti del personale, in parte in cassa integrazione dall’estate scorsa. Un caos che si consuma nella piena inerzia istituzionale: in questi mesi non c’è stata una rotta, nonostante le crisi siano tante e annunciate. Solo promesse, puntualmente disattese e l’incapacità, da parte del governo di centrodestra, di trattare condizioni diverse dai licenziamenti e dai provvedimenti verso i lavoratori. La Giunta è stata assente sulla transizione e sulle strategie a servizio di investimenti industriali capaci di produrlo, nonostante la gran mole di risorse in arrivo con il Pnrr e i miliardi dei Fondi comuni europei. Avrebbero anche gli strumenti per farlo, va ricordato che sono in giacenza una legge quadro organica sul lavoro proposta da Legnini e a cui abbiamo lavorato come centrosinistra, articolata proprio per intervenire sull’intera filiera e come il disegno di legge a sostegno dell’occupazione femminile che sempre come centrosinistra abbiamo depositato già da tempo. È l’ultima chiamata per troppi abruzzesi, arrivato il momento che la Regione si svegli”.

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