A una settimana dalle dimissioni dell’ultimo paziente ricoverato, la Casa di Cura L’Immacolata di Celano, divenuta Covid Hospital, è ancora vuota e sembra che la convenzione non possa partire.
Una struttura di tre piani che, come denunciato dagli stessi operatori sanitari che lavorano all’interno della Clinica, è ancora vuota nonostante la pandemia.
Da quanto appreso, i dirigenti medici, per motivi ancora ignoti, si sono dimessi o si sono messi in malattia e hanno fatto saltare la stabilità di personale medico necessaria per permettere la completa funzionalità e operatività della convenzione ancora in essere.
A generare caos, già nelle scorse settimane, era stata la convenzione, siglata – dopo annunci, smentite e polemiche – tra la Asl Avezzano – Sulmona – L’Aquila e l’Associazione Opera Santa Maria della Pace. Un accordo a cui si è arrivati solo dopo aver appianato quelle che erano state delle difficoltà tecniche.
In base all’accordo l’Immacolata potrà prestare assistenza ai pazienti Covid-19 che necessitano di ospedalizzazione, ma non bisognevoli di terapia intensiva e subintensiva.
Oggi, a margine di un incontro a cui hanno preso parte medici, infermieri e operatori sanitari, oltre ad alcuni consiglieri di opposizione di Celano, il direttore sanitario ha inviato una lettera alla Asl 1, comunicando – da quanto appreso – che non sarà possibile ricevere pazienti in queste condizioni.
Quella emersa oggi è una situazione che ha portato al collasso dell’organizzazione interna e della pianta organica: la struttura, infatti, sarebbe sprovvista di dirigenti medici al momento.
Questo potrebbe portare alla revoca della convenzione – stando allo scenario più drammatico -, ma certamente porterà ritardi nella gestione di eventuali pazienti Covid.
Il direttore generale de L’Immacolata, Paolo Favari, a Info Media News ha sottolineato che “Questo era il momento di lavorare, non era il tempo delle polemiche, tra sei mesi si sarebbe potuto stilare un bilancio e vedere cosa ha funzionato e cosa no, ma non ora. Il mio pensiero oggi va ai lavoratori. Sicuramente abbiamo la possibilità di assumere nuovi dirigenti medici, ma stiamo vivendo un momento storico di estrema difficoltà e i medici non si trovano facilmente”.