“La Regione Abruzzo nel proprio piano di riordino della rete ospedaliera – proprio per superare i campanilismi – aveva previsto una ripartizione molto equa tra le province, con 8 Dea di I livello (ospedali “minori”) di cui 4, nei capoluoghi, con la presenza di quasi la totalità delle alte specialità. Questo non è stato accolto dal Ministero e dunque la direzione verso cui ci si sta orientando è quella di istituire due Dea di II livello (ospedali maggiori con tutte le unità operative specialistiche), uno a Pescara e l’altro a L’Aquila, nonostante gli ostacoli demografici (il decreto Lorenzin prevede un bacino di utenza tra 600mila e 1,2 milioni di abitanti per avere funzioni di più alta qualificazione)”.
Questa la dichiarazione dell’assessore regionale Guido Liris.
“La discussione è solo all’inizio e il confronto sarà lungo e serrato, non c’è alcuna decisione già presa, ma soprattutto non ce ne sarà nessuna che svantaggerà L’Aquila”.