È sempre il rintocco della beneficenza il suono più dolce per l’orecchio umano e, forse, anche per l’animo. L’Istituto Onnicomprensivo Argoli di Tagliacozzo, in collaborazione con i Comuni di Tagliacozzo e di Sante Marie, promuove e organizza un incontro dai risvolti umani della beneficenza. L’appuntamento con il sociale, che chiama all’appello lo spirito della solidarietà, è per questa sera, martedì 11 settembre alle ore 21. Cornice dell’evento l’elegante Teatro Talia, nucleo più vivo della cultura che nasce dalla città d’arte di Tagliacozzo.
Azioni concrete, per regalare non soldi ma possibilità. Questo lo scopo principale e primario della serata, a metà tra l’intrattenimento e la voglia di regalare sorrisi. Sul palco si esibirà il Trio Cardoso, con Massimiliano De Foglio, Alessandro Giancola e Guido Ottombrino, e l’intero ricavato dell’evento sarà devoluto all’associazione ‘Una scuola di arcobaleni’, da tempo impegnata in un progetto che volge lo sguardo al Terzo Mondo. «Sono anni – spiega il dirigente scolastico dell’Istituto Argoli’, Patrizia Marziale – che portiamo avanti, come istituti scolastici, il progetto di rendere autonomo il villaggio ‘Sambowté’, in Senegal. È un’iniziativa che vede le scuole lavorare in sinergia con il mondo aziendale. Prova di ciò sono i frutti di quanto realizzato fino ad ora. Ieri nel villaggio c’erano le capanne, oggi ci sono strutture prefabbricate. Ieri nel villaggio non c’era cibo, oggi c’è una risaia, garanzia di un raccolto che per gli abitanti significa sopravvivenza».
Obiettivo di questa sera è raggiungere la quota necessaria all’acquisto di un ecografo, che possa andare ad ampliare la strumentazione dell’ambulatorio, altra struttura-servizio che l’associazione ‘Una scuola di arcobaleni’ si è impegnata a costruire. «Oltre al lavoro, in presa diretta, quindi, delle scuole, ci sono sostegno e collaborazione di diversi Rotary, che agiscono sul territorio italiano, e di numerose associazioni illuminate, che ci hanno fornito attrezzature indispensabili agli interventi realizzati fino a questo momento», prosegue Patrizia Marziale.
Domani, invece, la speranza disegna i contorni colorati di un frutteto da impiantare e coltivare, con cura, nelle terre del villaggio. «Sono già stati messi a punto i criteri che guideranno questa nuova coltivazione in programma, in base alle prove sui prodotti che attecchiscono meglio in quei determinati terreni e territori. Non ci fermiamo. Il nostro obiettivo non è raccogliere elemosina, ma impegnarci rispettando quando viene predicato. Agire per chi ne ha bisogno». Perché la popolazione del villaggio di Sambowté merita, alla pari di chiunque altro, di avere la possibilità di emanciparsi, sulla sua terra, sotto il suo sole, con la forza, invincibile, del suo luminoso sorriso.