Renzo e Lucia si sposano con l’arte orafa. Succede a Lecco, una città che è essa stessa un gioiello ed è stata per Manzoni il luogo della sua infanzia e dell’ambientazione dei Promessi Sposi. A collegare letteratura e arte orafa è stato l’abruzzese Franco Coccopalmeri, orafo di Roccaraso, che con la sua costante predilezione per i temi cari alla cultura ha realizzato proprio in questi giorni il gioiello ‘I Promessi Sposi’ e lo ha presentato in un evento importante proprio a Lecco.
Il gioiello ‘I Promessi Sposi’ è stato presentato nei giorni scorsi nella Sala delle Grisaglie della prestigiosa Villa Manzoni. Hanno partecipato all’evento organizzato dal Comune di Lecco, il vicesindaco Francesca Bonacina e l’assessore al turismo Simona Piazza. L’opera di Coccopalmeri resterà in esposizione permanente a Lecco proprio nella Villa Manzoni.
«Una creazione orafa si sposa con una dimensione culturale di forte tradizione – ha dichiarato il vicesindaco di Lecco, Francesca Bonacina – ed è un messaggio che la città vuol dare ospitando iniziative di questo tipo, dimostrando che l’amore dei promessi sposi valica i confini della nostra città. Questo gioiello ci aiuta a valorizzare la dimensione culturale, paesaggistica, storica di cui il nostro territorio è portatore».
«L’idea di presentare il gioiello a Villa Manzoni – aggiunge l’assessore alla cultura, Simona Piazza – promuove e valorizza l’identità manzoniana del territorio, un’identità importante che l’amministrazione comunale promuove da anni con la rassegna ‘Lecco – Città dei Promessi Sposi’. Villa Manzoni, dove il letterato ha trascorso l’infanzia e la prima giovinezza, si inserisce come fulcro del percorso manzoniano nella nostra città che è meta di turismo internazionale».
«Un gioiello dedicato all’amore – spiega Coccopalmeri – porterebbe a rappresentare due innamorati che si guardano. Ma Renzo e Lucia sono due personaggi che hanno raggiunto il loro obiettivo superando tanti ostacoli e guardando avanti per superare ogni difficoltà. Penso che sia questo il vero senso del matrimonio, perciò ho rappresentato due volti che guardano nella stessa direzione. Inoltre ho modellato i loro profili su due ali che permettono all’amore di spiccare il volo guidato, come suggerisce Manzoni, dalla Divina Provvidenza».
Fonte: ASIPRESS
Foto di: Lecconotizie