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Luca Casciere scende in campo: “Sto con Di Pangrazio”

L’avvocato quarantenne pronto a correre nelle liste del sindaco. “Mi candido perché Avezzano è la mia casa”. E sulla sicurezza? “Meno polemiche strumentali”.

Ad Avezzano, dove la politica locale è entrata già da mesi nel clima caldo della campagna elettorale, arriva una scossa che fa rumore. Luca Casciere, giovane avvocato impegnato anche in ambito accademico e nome noto – anche per tradizione familiare legata al centrodestra cittadino- decide di schierarsi. E lo fa senza esitazioni, preferendo il campo civico di Gianni Di Pangrazio con una scelta che, racconta, nasce proprio dal precorso personale collegato ai valori più classici e robusti della tradizione conservatrice: lavoro, serietà, comunità. «Vengo da una famiglia che ha sempre creduto nei valori e nella difesa delle tradizioni consolidate — spiega Casciere — e oggi sento il dovere di impegnarmi direttamente per la mia città. Avezzano merita una visione chiara, moderna e concreta su molti temi».

Sicurezza: “meno polemiche strumentali”

Ma è proprio la serietà nell’affrontare i temi che saranno al centro della campagna elettorale ad imporre una riflessione attenta su quello della sicurezza, sul quale si sentono troppi slogan mentre serve un’agenda rispettosa dei ruoli e del riparto di competenze, senza facili strumentalizzazioni. Casciere lo fa con toni che non ammettono fraintendimenti.
«È necessario aggiornare le norme che regolano la gestione della sicurezza nei comuni: non possiamo lasciare soli i sindaci e le amministrazioni davanti a emergenze che, oggi, vista l’evoluzione dei tempi, richiedono strumenti nuovi ed una cooperazione istituzionale tra Enti coinvolti. Il mio impegno sarà anche quello di promuovere, nelle sedi opportune, proposte tecnico-giuridiche capaci di dare ai territori poteri reali e risposte immediate».

Centrodestra in difficoltà si affida a un civico: “Una sconfitta politica”

Casciere osserva con rispetto, ma anche con chiarezza, lo stato di una parte del centrodestra cittadino e non nasconde la delusione. «Ho seguito con attenzione in questi mesi le scelte del centrodestra cittadino che, dopo mesi di discussioni interne, non ha trovato al suo interno una propria espressione capace di rappresentare la città. Ricorrere ad un candidato civico perché non vi era una proposta credibile interna è sicuramente una sconfitta politica evidente». Un passaggio pesante, che fotografa un dato politico reale: lo smarrimento di una classe dirigente. Ma Casciere va oltre, tocca un nervo scoperto.

«Il mancato coinvolgimento dei giovani all’interno dei partiti, quelli che oggi chiedono ascolto, spazio e un progetto serio. Il civismo, invece, questo lo fa da tempo: crea partecipazione vera».

Il civismo di Di Pangrazio: “La continuità necessaria”

Sostenere Di Pangrazio, quindi, è una scelta quasi “naturale”, culturale prima che politica.«Il progetto civico del Sindaco è stato, negli anni, il punto di riferimento per chi vuole lavorare senza bandiere di partito, solo con la propria competenza e visione. A Gianni il merito di aver trasformato il civismo, più volte criticato dai partiti, in una forza, ad oggi, inclusiva e moderna, capace di unire esperienze, idee e generazioni diverse tutti sotto una unica bandiera: il bene di Avezzano».

E poi arriva il passaggio più netto, da manifesto politico.

«Il progetto di città iniziato in questi anni da Gianni non può essere interrotto né consegnato a chi, a mio avviso, è lontano dalla vita della città. Avezzano ha bisogno di continuità in questa fase, non di prove di cambiamento. I prossimi cinque anni saranno decisivi per Avezzano: o si prosegue il percorso avviato di implementazione che è comunque lungo ma ben assestato, oppure si rischia di tornare indietro».
Parole che suonano come una chiamata alle armi del civismo locale.

Alla fine, la motivazione più personale e forse più politica allo stesso tempo: l’appartenenza.

«Mi candido perché Avezzano è la mia casa — conclude Casciere — il luogo dove sono nato, dove sono cresciuto e dove ho voluto impiantare la mia vita sia lavorativa che familiare perché credo nelle sue persone, nelle sue energie, nei suoi giovani e nella sua voglia di crescere ogni giorno. Ho quarant’anni e sono felice di vivere qui. È il momento di unire forza, determinazione e competenze».

Un messaggio che chiude il cerchio: identità, territorio, sicurezza, visione.
Casciere entra in campo con Di Pangrazio.

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