Ricorre oggi il cinquantesimo anniversario della morte di Sergio Ramelli, giovane militante del Fronte della Gioventù, deceduto il 29 aprile 1975 dopo tanti giorni di agonia a seguito di un’aggressione vigliacca da parte di esponenti di Avanguardia Operaia. Una vicenda tragica che segna una delle pagine più buie degli anni di piombo, periodo in cui l’odio ideologico sfociava spesso nella violenza brutale.
Sergio Ramelli fu colpito solo per aver espresso le sue idee, per la sola colpa di appartenere a una realtà politica diversa da quella degli aggressori. “Non possiamo permettere che episodi come questo vengano dimenticati o relegati a un passato lontano: accaddero appena 50 anni fa, e non in un’epoca remota. La sua storia merita di essere conosciuta, studiata e raccontata nelle scuole, affinché simili tragedie non si ripetano mai più. Come coordinatore di Azione Studentesca, Sezione Marsica, sento il dovere morale di ricordare Sergio Ramelli e tutte le vittime dell’odio politico. In accordo con il circolo territoriale di Fratelli d’Italia e Gioventù Nazionale provincia dell’Aquila, promuoveremo nei prossimi mesi una serie di iniziative sul territorio per mantenere viva la memoria e trasmettere ai giovani l’importanza del rispetto, della libertà di pensiero e del confronto democratico”, dichiara Aristide Luccitti, Coordinatore di Azione Studentesca Marsica.
“Credo che l’impegno del nostro fronte, sia quello di custodire la memoria storica della nazione qualsiasi essa sia”, conclude.