La macchina dell’accoglienza è continuamente in moto nel territorio marsicano e abruzzese. Sono più di 30 giorni di conflitto tra Russia e Ucraina, le notizie che arrivano dal fronte rabbrividiscono e tormentano anche chi vede da lontano i fumi delle case distrutte. A Luco dei Marsi, hanno trovato ristoro e una primitiva sensazione – di nuovo – di pace 4 famiglie in totale. Tanti, troppi i minori che varcano la soglia del confine, provando a rintracciare la sensazione della tranquillità, perduta sotto le bombe.
“Abbiamo – afferma il sindaco Marivera De Rosa ai nostri microfoni – attualmente ospiti 4 diversi nuclei familiari in paese, accolti in strutture private così come nella nostra casa parrocchiale”, dice.
In tutti i paesi della Marsica, qualcosa si è mosso, per tempo e senza perdere tempo. A Luco, sono sette i bambini rifugiati accolti e abbracciati dalla popolazione locale. Tanti, tantissimi anche i cittadini che hanno messo a disposizione immobili per poter dare un tetto a chi dovrà ricominciare tutto da zero.
“Ci siamo attivati sin dalle primissime notizie del conflitto diffuse dai media, contattando gli Organismi internazionali, come la Croce Rossa, e altri referenti istituzionali e mettendoci subito a disposizione per contribuire attivamente, con tutti i mezzi a nostra disposizione”, afferma ancora il sindaco.
“La missione ultima è fronteggiare questa immane tragedia umanitaria. Abbiamo organizzato, in accordo con dei Referenti sanitari marsicani, una raccolta di farmaci e presidi essenziali, già ripetuta dopo la partenza del primo carico, e ci siamo attivati in sinergia con altre associazioni del territorio per tutte le altre iniziative di raccolta di beni di prima necessità“.
“La nostra Amministrazione è pronta a fare tutto il possibile per la popolazione travolta da questa scellerata guerra, di cui a fare le spese, come sempre, sono per prime le componenti più fragili, come i bambini. Anche in questi giorni stiamo ricevendo disponibilità di proprietari di immobili potenzialmente adatti, o offerte di ospitalità, che indirizziamo agli Uffici preposti, perché è fondamentale che l’accoglienza e l’assistenza non siano “improvvisate” e siano fornite, a tutela dei rifugiati, nel quadro delle regole e dei controlli disposti dagli organismi deputati”, questa la conclusone.