La chiamano “mafia dei pascoli” ed è uno dei business più appetiti da Cosa Nostra. L’inquietante fenomeno rappresenta uno degli affari “legali” più in voga tra la malavita organizzata, e consiste nell’affitto di importanti quote di terreni con il solo ed unico scopo di incassare i fondi messi a disposizione dall’Unione Europea per la pastorizia.
A lanciare l’allarme in Abruzzo è Adriano Marrama, agricoltore 64enne di Vittorino, in provincia di L’Aquila, dopo un dettagliato esposto presentato alla Guardia di Finanza nel 2017. Nella denuncia, l’agricoltore abruzzese, produttore di cereali, ha sottolineato come molti imprenditori del nord affitterebbero vaste aree di terreni abruzzesi con lo scopo di veder fruttare i titoli di coltura in loro possesso senza poi garantire l’effettiva attività di pascolo degli armenti. Oltre che in Abruzzo, il fenomeno si starebbe espandendo in molte regioni del centro-sud Italia.
Ogni anno l’Unione Europea mette a disposizione circa 20 milioni di euro per la pastorizia in Abruzzo, cifra che fa evidentemente gola alla malavita.
«Si sta stravolgendo un territorio che per millenni ha permesso alle popolazioni idi vivere», questo il monito lanciato da Marrama.
Foto di: paesaggidabruzzo.com