Creare una rete nazionale per sorvegliare e prevenire le malattie infettive contratte sul lavoro: è l’obiettivo del progetto Bric (Bando Ricerche in Collaborazione) dell’Inail, che ha riunito a Chieti i suoi partner scientifici da tutta Italia per un tavolo operativo ospitato dall’Asl Lanciano Vasto Chieti.
L’incontro si è tenuto al Museo Barbella e ha visto la partecipazione di università, ospedali e altre aziende sanitarie per definire le strategie di monitoraggio del rischio biologico professionale.
L’iniziativa punta a mettere in sistema le diverse competenze per migliorare la sorveglianza epidemiologica delle patologie e degli infortuni causati da agenti biologici negli ambienti di lavoro. Al centro del progetto lo sviluppo di un sistema per monitorare i fattori di rischio sul territorio nazionale.
Al tavolo, coordinato per la Asl di Chieti da Milena Rosa Monaco, direttore del Servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro della Asl e responsabile scientifica del progetto, hanno partecipato i rappresentanti del Dipartimento di scienze dell’ambiente e della prevenzione (Disap) dell’Università di Ferrara e di Inail Ricerca (Dimeila), insieme ai partner del progetto tra i quali l’Ospedale policlinico San Martino Irccs di Genova, l’Università di Brescia e le Asl di Toscana Centro, Romagna, Insubria, Ragusa e l’Ulss 3 Serenissima di Venezia.
Il ruolo dell’Azienda sanitaria locale Lanciano Vasto Chieti all’interno del progetto Bric è strategico e operativo.
L’azienda si occupa di raccolta e gestione dei dati relativi alle patologie professionali da agenti infettivi, sperimentazione di forme di ricerca attiva sulle tecnopatie di origine infettiva e analisi dei fattori di rischio associati.
Contribuisce alla progettazione del modello di raccolta dati e al loro inserimento nella banca dati del nuovo sistema di sorveglianza.
Il nome completo del progetto Bric Inail è “Rilevazione di casi di patologia professionale da agenti infettivi: strumenti e metodi per l’acquisizione delle informazioni e rilevazione dei fattori causali”.