E’ arrivata, una settimana fa, la conferma della condanna per un uomo, secondo le accuse, violento contro la propria compagna di vita. La Corte d’Appello di L’Aquila ha confermato, di fatti, la pena, ossia un anno e sei mesi di reclusione, nei confronti di T.A., romano di 34 anni nato nella Capitale, ma da anni residente a Trasacco. La condanna è legata ad accuse di maltrattamenti in famiglia, reiterati nel tempo, contro la sua convivente, una bosniaca di 32 anni.
I fatti che hanno portato alla condanna risalgono al 2012, quando la coppia, con tre figli all’epoca di 6 anni, 4 anni e 1 anno, viveva stabilmente a Trasacco.
Proprio in quel periodo, T.A. avrebbe posto in essere le condotte contestate dalla pubblica accusa. Avrebbe, cioè, malmenato ed offeso verbalmente anche (chiamandola con termini dispregiativi) e quotidianamente la compagna.
Inoltre, in un’occasione specifica, l’uomo, poi condannato, avrebbe anche minacciato di ucciderla, adducendo di volerla colpire sul volto con dell’acido. In un’altra triste occasione, invece, sempre secondo l’accusa, le avrebbe puntato contro il viso un taglierino.
La donna, a quel punto, vittima di angherie, decise di costituirsi parte civile ed è difesa dall’avvocato Mario Del Pretaro. Il processo di primo grado è terminato nel giugno del 2017, con la condanna del compagno a 1 anno e 6 mesi di carcere. L’uomo, tuttavia, aveva proposto appello alla sentenza.
Ma la Corte d’appello dell’Aquila, proprio la settimana scorsa, ha confermato la sentenza di condanna.
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