Celano a due facce, Celano divisa, Celano due colori, due fronti, due maglie.
Il primo derby di Promozione tra Sportland e Celano Marsica va di scena in notturna sul prato del Piccone e risveglia gli animi cittadini ancora persi nell’estate, alla vigilia dell’esordio in campionato. I pronostici non contano, in queste occasioni valgono le motivazioni, la fame.
La banda di Romolo Petrini passa per 3-2 e strappa gli onori della vittoria nel giorno che consacra la salita in categoria dei neo promossi. The man of the match è, inevitabilmente, Marco Mancini, attaccante classe ’95, a segno per tre volte, l’ultima sul 2-2, allo scoccare del novantesimo.
Al Celano Marsica non sono bastate le reti di Ranieri, a battezzare la gara, e Curri, per il momentaneo 2-2. C’è ancora molto da lavorare, le risorse di certo non mancano e la squadra, sulla carta, è più che competitiva: «Non è stata una brutta prestazione – ha dichiarato all’indomani del derby Luca Di Genova, attaccante ex Avezzano Calcio, utilizzato ieri nel ruolo inedito di regista davanti alla difesa nel 4-3-3 schierato da Ciaccia – abbiamo preso la rete del 3-2 all’ultimo minuto, potevamo portare a casa il pari. Alla fine dei conti, però, credo che la Sportland abbia meritato la vittoria. Hanno messo in campo qualcosa di più rispetto a noi, erano motivati, carichi, tosti, determinati. Noi abbiamo pagato l’espulsione di Ciccarelli nel primo tempo, ma al di là di quello dobbiamo lavorare sull’aspetto mentale. Dobbiamo conoscerci, affinare l’intesa, fare bene in settimana sul campo. Il materiale non ci manca, c’è una base importante da cui partire».
Felice e soddisfatto Romolo Petrini per la bella prestazione dei suoi, eroe della stracittadina e promosso al primo vero banco di prova dopo il salto di categoria. «Credo che per i ragazzi questo fosse un appuntamento diverso dagli altri. Se pensate che la maggior parte della rosa è costituita da celanesi, potete immaginare quanto sentissero questa partita. È stata una bella gara, ben giocata da entrambi. Noi avevamo l’impatto con la categoria e dovevamo calarci nella parte per dimostrare che possiamo fare bene nel nostro raggruppamento. Ho visto motivazione, cattiveria, convinzione, e questo mi è piaciuto. Sono tre anni che lavoriamo assieme, ci conosciamo, la novità è stata la necessità di inserire i fuoriquota ma la squadra ha risposto bene. Ora bisognerà mettere in valigia un po’ di esperienza – ha concluso mister Petrini – ed entrare nei meccanismi della categoria».