Mentre la maggioranza che governa la Regione Abruzzo si occupa di aumentare gli stipendi ai dirigenti e di regolare i conti interni dopo le sconfitte elettorali, confezionando un vero e proprio rimpasto in perfetto stile e in piena pandemia, per tutto quello che concerne la gestione dell’emergenza sanitaria, l’Abruzzo è nel caos.
I sindacati confederali parlano di situazione fuori controllo, chiedendo ai vertici regionali che cosa abbiano fatto fino a oggi per scongiurare quello che sta accadendo. Dal sistema di tracciamento alla gestione dei servizi sanitari e ospedalieri – per i malati covid e per tutte le altre patologie – fino al caos registrato nel sistema di trasporto pubblico locale, Marsilio e la sua maggioranza dimostrano ancora una volta di essere totalmente inadeguati. A farne le spese purtroppo sono le cittadine e i cittadini abruzzesi, abbandonati al loro destino mentre il Presidente della Regione e la sua giunta fanno il gioco dello scaricabarile con il Governo nazionale, secondo uno schema già visto e rigettano qualsiasi responsabilità perfino sulla gestione e sulla organizzazione di servizi di stretta competenza regionale.
Naturalmente non trascuriamo il quadro di grande complessità che abbiamo di fronte – e per questa ragione abbiamo più volte chiesto e sollecitato una cabina di regia anche con le forze di opposizione, oltre che il pieno coinvolgimento delle forze sociali ed economiche nella gestione dell’emergenza – ma la verità è che in questi mesi si è perso del tempo prezioso, nell’illusione che il peggio fosse alle spalle, dimenticando di potenziare e adeguare i servizi in vista della seconda ondata. Sul trasporto pubblico locale, nonostante le risorse messe a disposizione dal Governo, non si è fatto praticamente nulla, trascurando così uno dei terreni più sensibili anche per garantire uno svolgimento delle attività scolastiche e lavorative in sicurezza, evitando il rischio che i mezzi pubblici diventassero un canale di diffusione del virus. A nulla servirà, se non si cambia marcia, la decisione di Marsilio di aumentare al 100% la didattica a distanza per le scuole superiori. Nulla è stato fatto per preparare adeguatamente la nostra rete sanitaria e ospedaliera alla seconda ondata, con ritardi incomprensibili su tutto, a partire dall’approvvigionamento delle dosi di vaccino antinfluenzale, passando per la differenziazione dei percorsi negli ospedali, per le USCA e per la medicina territoriale e per l’intero sistema di prevenzione e di cura. Interi territori, che stanno soffrendo in modo più pesante la recrudescenza della pandemia, sono stati lasciati allo sbando e resistono soltanto grazie all’abnegazione e all’encomiabile spirito di servizio del personale sanitario e al senso di responsabilità delle imprese, dei lavoratori e dei cittadini.
L’assenza di ogni genere di programmazione e la scelta scientifica da parte del Presidente della Regione di scaricare le responsabilità sul Governo nazionale lasciano sgomenti. È arrivato il momento di cambiare passo, come giustamente chiedono CGIL, CISL e UIL, perché la sfida che abbiamo di fronte è ancora lunga, complessa e dolorosa; non la vinceremo pensando agli stipendi o alle poltrone ma occupandoci di ospedali, di prevenzione e tracciamento, di trasporti, di mettere in campo – come la Regione Abruzzo non ha fatto efficacemente durante la prima ondata – misure economiche che integrino quelle del Governo e contribuiscano a facilitare la sopravvivenza e la ripartenza delle nostre attività produttive.