Il Presidente Marco Marsilio e l’assessore alla sanità Nicoletta Verì hanno presentato, nel corso di una conferenza stampa, che si è tenuta ieri pomeriggio, il progetto per realizzare a Pescara un ospedale Covid-19.
La struttura sanitaria verrà allestita nella struttura ex Ivap, adiacente al presidio ospedaliero “Santo Spirito”. Il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ha comunicato il parere favorevole e autorizzato la spesa di 7 milioni di euro per i lavori di riqualificazione della palazzina; altri 3 milioni di euro saranno concessi dalla Banca d’Italia.
«Con 10 milioni di euro si potrà realizzare il progetto dell’Ospedale Covid-19 a Pescara – ha esordito il Presidente Marco Marsilio -. Se dovessero mancare i fondi, la Regione è pronta ad intervenire. Già martedì si procederà all’affidamento della progettazione dei lavori ed entro 24 ore si passerà all’apertura del cantiere. Secondo i tecnici, serviranno 14 giorni di lavoro – il cantiere sarà attivo notte e giorno – per allestire i primi 20 posti letto e successivamente si procederà a migliorare il progetto. Prima di scegliere la struttura di Pescara, secondo le linee guida dettate dal Ministero della Sanità e dagli infettivologi, i nostri tecnici avevano valutato anche altre ipotesi, tra cui gli immobili di Manoppello. Dopo attente valutazioni, la struttura ex Ivap è sembrata quella più idonea, poiché è collegata al nosocomio ma separata strutturalmente dai reparti dell’ospedale. È un progetto che ha ulteriore pregio: dopo l’emergenza – ha osservato il presidente – la struttura sarà lasciata in eredità al sistema sanitario regionale. Questa pandemia – ha concluso Marsilio – ci porterà a rivedere l’intera organizzazione sanitaria regionale sul territorio».
L’assessore Nicoletta Verì ha annunciato che la regione Abruzzo è pronta a entrare nella fase 2 dell’emergenza sanitaria. «Non dobbiamo allentare il livello di attenzione – ha detto l’assessore Verì – in quanto una cura certa ed un vaccino non li abbiamo ancora trovati. Ci sono dei posti liberi di terapia intensiva a testimonianza che nel nostro sistema sanitario ci sono stati buoni livelli di prevenzione e di cure. Abbiamo più di mille pazienti in osservazione familiare».