“La colpa del fatto che a quattro anni dal sisma i principali centri colpiti sono una spianata desolata o, in alcuni casi, ancora un cumulo di macerie non può essere addossata alla ‘burocrazia’. Questo modo di scaricare le responsabilità su un mostro impersonale rischia di diventare una tattica autoassolutoria da parte di chi, ipocritamente, non si vuole assumere le responsabilità di quelle scelte politiche ben precise. Ed è sufficiente ripercorrere le tappe di questi anni per individuare queste responsabilità. E’ noto a tutti che il Governo Renzi e subito dopo quello Gentiloni, decisero di applicare alla ricostruzione del sisma del Centro Italia un modello sbagliato, parzialmente importato dall’esperienza emiliana e con la precisa intenzione politica ed ideologica di non seguire il modello con il quale il Governo Berlusconi, con la Protezione civile di Bertolaso, aveva gestito l’emergenza e la prima fase della ricostruzione all’Aquila. Sono state quelle scelte a ingabbiare la ricostruzione in un inestricabile groviglio di leggi, regolamenti e ordinanze, con uffici privi di personale qualificato e senza le risorse adeguate, che ne hanno prodotto la paralisi.
Da questo groviglio non è stato capace di liberarsi il premier Conte, che sono due anni che va e viene dai luoghi del disastro, promettendo da due anni interventi risolutivi che, se arriveranno adesso con la conversione dei decreti ‘Semplificazione’ e ‘Agosto’, arriveranno con grave e colpevole ritardo. E parlo di conversione perché nel testo del decreto le norme sono insufficienti. I provvedimenti adottati nei due governi Conte (‘Sbloccacantieri’ nel Conte 1 e ‘Decreto Sisma’ nel Conte 2) sono stati soltanto due occasioni mancate per dare risposte ai cittadini. Cittadini che, se oggi si ritrovano a quattro anni dal sisma senza speranza, lo devono a errori e scelte sbagliate fatte dal Governo di centrosinistra nei primi due anni, appesantiti nei due anni successivi dalla paranoia anticorruzione dei grillini, che hanno ostacolato e rallentato ogni richiesta di semplificazione in capo ai commissari e ai sindaci.
La svolta di cui ha bisogno la ricostruzione necessita anche e soprattutto di un approccio a una svolta culturale che passa attraversi una ammissione di responsabilità politiche da parte di chi ha generato questo clamoroso fallimento”.
Lo ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio in occasione dell’anniversario del sisma del Centro Italia.
Marsilio: “Ricostruzione lenta ha responsabilità politiche”
"E' sufficiente ripercorrere le tappe di questi anni per individuare queste responsabilità"