“C’è un forte orientamento a lasciare la maturità 2021 come lo scorso anno, ovvero un maxi orale, con una stretta maggiore sull’ammissione all’esame per incentivare gli studenti a ‘stare sul pezzo’. Questo perché c’è una geografia delle aperture che ci sorprende: non è possibile riuscire a gestirla in modo unitario. La ministra Azzolina sta comunque procedendo a delle consultazioni. Il pd aveva proposto una prova scritta e una orale ma dobbiamo poter dare certezza al personale scolastico e agli studenti e al momento non è possibile garantire a tutti lo stesso numero di giorni di scuola; il rischio è di dover cambiare le carte in tavola all’ultimo momento”. A dirlo all’ANSA è Bianca Granato, capogruppo M5S in commissione Istruzione al Senato. La decisione finale assunta ieri sera al termine della riunione di maggioranza è che la ministra Azzolina proceda ad altre consultazioni come richiesto anche dai membri delle due commissioni. L’ordinanza sulla maturità deve uscire entro gennaio.
Dall’altro lato il Pd sembra non ritenere quella del maxi-orale la soluzione migliore. Prevedere una prova scritta di italiano all’esame di maturità dà maggiore “dignità” all’esame stesso, non ha l’obiettivo “di rendere più pesante l’esame di Stato ma di renderlo più dignitoso, anche tenendo presente tutte le difficoltà che ci sono e ci sono state. Tenere l’asticella alta favorisce chi non ha altre possibilità. Nell’incontro di maggioranza di ieri sera sull’esame di maturità si è sottolineato che era un incontro interlocutorio, è stato uno scambio di idee. Noi del Pd abbiamo sottolineato che prendere una decisione così in anticipo è una resa, se poi la situazione epidemiologica peggiora ci si penserà. Soprattutto riteniamo che una prova di italiano scritto vada fatta”. Lo dice all’ANSA Flavia Nardelli capogruppo Pd in Commissione Istruzione alla Camera.
“Dobbiamo decidere a breve” per “dare certezze” alle scuole e agli studenti e “offrire un quadro chiaro”. La prossima Maturità “terrà conto dell’anno in corso” ma dovrà essere comunque un esame “completo, serio, capace di offrire un quadro adeguato delle competenze degli studenti”. Lo ha assicurato la Ministra Lucia Azzolina intervenendo ieri sera alla riunione di maggioranza con gli esponenti delle commissioni competenti di Camera e Senato, secondo quanto ANSA è in grado di apprendere. “Nessuna decisione definitiva è ancora stata presa, ha spiegato la Ministra”. Due le ipotesi alle quali si starebbe lavorando: secondo la prima si ricalca l’esame dello scorso anno, con una sola prova orale in presenza, davanti ad una commissione di docenti interni; la seconda ipotesi prevede invece una sola prova scritta (invece di due) e una prova orale. E’ molto probabile comunque che non ci sarà una ammissione generalizzata, come ci fu un anno fa. Come che le prove Invalsi (che probabilmente si faranno) e l’alternanza scuola lavoro non saranno requisito per l’ammissione. I parlamentari hanno manifestato la necessità di tenere conto del quadro che le scuole stanno vivendo, anche alla luce delle diverse ordinanze regionali, senza però sminuire il valore e l’importanza dell’esame. Il Ministero sta ascoltando, in questi giorni, le voci e le proposte di studenti, famiglie, associazioni dei docenti e sindacati.