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MAXXI L’Aquila, nuove installazioni tra arte e scienza

Mostre "In Itinere"e "Di roccia,fuochi e avventure sotterranee"

Un’installazione tra musica e arti grafiche a cura del duo artistico Masbedo; le foto di Armin Linke all’interno dei Laboratori del Gran Sasso; l’omaggio di Claudia Pajewski al Mammut, simbolo identitario dell’Aquila; l’omaggio al maestro giapponese Hidetoshi Nagasawa, 120 scatti da 5 grandi cantieri.

E l’opera di Miltos Manetas proiettata nel Metaverso.

Sono i nuovi allestimenti del Maxxi L’Aquila, da ammirare dal 12 marzo al 12 giugno. La mostra “In Itinere”, a cura di Bartolomeo Pietromarchi, direttore del Maxxi L’Aquila, e Fanny Borel, nasce dal dialogo con altri protagonisti della vita artistica, culturale e scientifica del territorio aquilano e conta sul sostegno di Cassa Depositi e Prestiti. Il progetto espositivo presenterà le opere realizzate su committenza da Linke, dai Masbedo e Pajewski.

“Gli artisti – spiega Pietromarchi – ci conducono in un immaginifico viaggio al centro della terra, tra memoria e futuro. I progetti sono stati avviati in collaborazione con Museo nazionale d’Abruzzo, Gran Sasso Science Institute e Laboratori Nazionali del Gran Sasso, grazie a un proficuo dialogo in grado di omaggiare la città dell’Aquila come fonte di ispirazione e di celebrarne le eccellenze”. Progetti e committenze di artisti e fotografi “che indagano attraverso il loro sguardo – riprende il direttore – territori caratterizzati da percorsi sotterranei e memorie sepolte, che raccontano di viaggi e scoperte, di incontri e sorprese nei meandri profondi della terra mettendo in rapporto il macro con il micro. Ricerche artistiche che coinvolgono spazio cosmico, tempo preistorico, fisica delle particelle e conducono a una riflessione sulla rapidità del progresso scientifico e sugli effetti dello sviluppo tecnologico”.

Dal 12 marzo è aperta anche la mostra “Di roccia, fuochi e avventure sotterranee”, organizzata in collaborazione con l’azienda Ghella, che racconta la nascita di 5 grandi opere infrastrutturali, in cantieri tra Europa, Estremo Oriente e Oceania, con oltre 120 immagini realizzate tra 2019 e 2020 da 5 fotografi tra i più interessanti della scena italiana attuale: Fabio Barile, Andrea Botto, Marina Caneve, Alessandro Imbriaco e Francesco Neri.

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