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Mazzette alla Asl, tra i 4 arrestati anche primario abruzzese

Guardia di Finanza: maxi frode sulla spesa sanitaria, accuse vanno dalla corruzione al falso, dalla turbativa d'asta all'omicidio colposo

Ricorso al Tar blocca concorso per infermieri

Stamattina la Guardia di Finanza di Chieti insieme ai colleghi delle province di Pescara, Teramo, Macerata, Ascoli e Padova hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari disposta dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Chieti su richiesta della Procura della Repubblica di Chieti, nei confronti del primario di chirurgia dell’Ospedale di Chieti e di 3 imprenditori, residenti in Abruzzo e nelle Marche, indagati a vario titolo per corruzione, falso, turbativa d’asta e omicidio colposo per una maxi frode sulla spesa sanitaria.

Ad ulteriori 2 medici è stata notificata la misura interdittiva della sospensione temporanea per 12 mesi dalla professione sanitaria. Contestualmente alle misure cautelari si è proceduto anche alle perquisizioni domiciliari e personali nei confronti di tutti i soggetti indagati.

Al centro dell’inchiesta la fornitura di apparati medicali all’ospedale di Chieti che avveniva senza bando pubblico e con un giro di mazzette.

Tutto è durato 10 anni, dal 2009 al 2019.

A mettere sulla pista giusta le fiamme gialle un impiego anomalo di protesi.

Tra i benefit al primario anche viaggi e soggiorni a Cuba, oltre al pagamento di pranzi e cene in rinomati ristoranti della riviera adriatica.

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