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Medici di base Abruzzo: scoperte 60mila famiglie

Lo rende noto il Consigliere regionale Dino Pepe

“Oggi la maggioranza regionale di centro destra ha perso un’altra occasione per rispondere alle esigenze e alle istanze del territorio con atti concreti: 60mila famiglie abruzzesi rimangono senza medico di base, ne mancano all’appello almeno 100. In Commissione Sanità ho avanzato una Risoluzione che accoglieva una richiesta fondamentale dei Medici di Base, per portare, come prevede e consente il sistema legislativo, da 1500 a 1800 i mutuati per ogni singolo medico, nelle realtà del nostro territorio in cui sono attive le Unità Complesse di Cure Primarie (UCCP)” rende noto il Consigliere regionale Dino Pepe.

“Il cosiddetto medico di famiglia – prosegue – rappresenta una figura centrale del Sistema Sanitario Nazionale e Regionale che, da sempre, è considerato un punto di riferimento per la salute dei cittadini e per la medicina territoriale, soprattutto delle aree svantaggiate. Nella nostra Regione, come nel resto del Paese, purtroppo il fenomeno della carenza di Medici crea non poche difficoltà. Nel 2019 erano attivi 1.078 Medici, diventati 1036 nel 2021. In Abruzzo nel biennio 2019/2021, il rapporto tra medici di medicina generale e pazienti assistiti, è di 1 ogni 1048/1059. Tale rapporto risulta particolarmente critico soprattutto in alcune zone della nostra Regione: quelle che rappresentano oggettive difficoltà di carattere infrastrutturale-viario, quelle montane e più lontane dai grandi centri abitati”.

“Diverse soluzioni sono state più volte evidenziate dai medici di base e in modo particolare dalla Federazione Italiana Medici di Famiglia (FIMMG), tra le quali anche quella contenuta nella Risoluzione che ho esposto oggi. È indispensabile garantire ed incrementare la continuità Assistenziale Primaria per i cittadini abruzzesi attraverso la possibilità di iscrizione, in deroga, per i famigliari dei pazienti già iscritti (ricongiungimenti) e dei pazienti domiciliati nell’ambito distrettuale per motivi di studio, lavoro e salute, superando il limite imposto dal massimale. Una necessità che, ancora una volta, non viene ascoltata e presa in considerazione da Marsilio, dalla Verì e da tutto il centro destra” conclude Pepe

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